Ecco il parco con gli alberi che nascono dalle ceneri
Il progetto unisce le ceneri alle piante. Già oltre 100 richieste
È pronto a partire il progetto «Diventare albero», lanciato dall’associazione Tree e in via di realizzazione a Bologna. Si tratta di un parco dove le ceneri di cremazione delle persone si uniranno alle piante. Chi decide per la dispersione potrà scegliere un albero, tra frassini, tigli, abeti e altre varietà adatte al clima bolognese, alla base del quale versare le proprie ceneri. Non si tratterà — assicurano gli ideatori — di un «cimitero alternativo», ma di uno spazio conviviale, aperto ad attività salutari.
Il parco accoglierà anche alberi piantati per celebrare i nuovi nati. Il Comune ha individuato un’area dove realizzare il progetto ma, in attesa del via libera, l’associazione comincerà con spazi privati nell’idea di un «parco diffuso». Le richieste sono già oltre 100.
Nascerà a Bologna un parco in cui diventare alberi. Cioè un luogo dove verranno unite le ceneri di cremazione delle persone e degli animali d’affezione con semi e piante. «Uno spazio aperto, laico e interreligioso, destinato a celebrare la bellezza della vita e coltivare l’autenticità nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente», così lo descrive l’associazione di promozione sociale Tree che l’ha ideato. Il progetto «Diventare alberi» ,presentato due anni fa all’Urban Center, è pronto per partire. C’è un’area verde che il Comune ha individuato, ma su cui vige ancora riserbo, dove in un futuro non troppo lontano dovrebbero nascere nuovi alberi, alcuni dalle ceneri di defunti, altre in contemporanea con la venuta alla luce di nuove vite.
«Per molti è difficile pensare al ricordo dei propri cari in un luogo di cemento, più facile è farlo nel verde», spiega Domenico Perilli, presidente di Trees. «Dal punto di vista legale non ci sono problemi: le leggi (quella nazionale del 2001 e quella regionale del 2004) lo permettono, basta non disperdere le ceneri in centri abitati». Bisogna fare una richiesta testamentaria, scegliere la dispersione delle proprie ceneri, e a quel punto si entra in un elenco. Con «Diventare albero», si può decidere anche in quale pianta trasformarsi: dal frassino al tiglio, dalla quercia al ciliegio selvatico, fino a pini e abeti.
Intorno alla pianta scelta tra quelle adatte al territorio in cui ci troviamo, viene realizzato un solco, dove disperdere le ceneri del defunto, che verranno poi bagnate per innaffiare il prossimo virgulto. In commercio, in realtà, esistono già urne biodegradabili con semi di piante all’interno, «ma non tengono conto della biodiversità», spiegano quelli di Tree. Il progetto bolognese ha un’attenzione speciale per l’ambiente in cui si sviluppa e si affida per questo a Giovanni Zanni esperto di «permacultura», metodo di progettazione e conservazione di ecosistemi produttivi che sostengono la diversità, la stabilità e la flessibilità degli ecosistemi naturali. Le piante saranno diverse e compatibili, ma anche figlie di momenti di vita differenti. L’idea è quella di unire nello stesso parco piante che rappresentino anche nuove nascite, e che accompagnino la vita, «perché bisogna superare la visione di contrapposizione tra vita e morte» e guardarla piuttosto come un ciclo. Chi nascerà accompagnato da un suo simile di corteccia, avrà un fratello albero che vivrà con lui e più di lui. «Aiuterà — secondo gli ideatori — anche a recuperare un rapporto con la natura che le nuove generazioni stanno perdendo». Il parco sarà conviviale, «non un cimitero alternativo: si praticherà l’arte dell’incontro, con attività salutari: concerti, laboratori artistici, momenti di meditazione».
In attesa che il Comune ufficializzi il luogo dove sorgerà, e si inizino i lavori, le ceneri di chi ha scelto di farne parte saranno custodite in Certosa. Ci sono già un centinaio di richieste. Entro il 2018, si comincia con la piantumazione negli spazi privati. Quello del Comune sarà la «la casa madre», come spiegano da Tree, ma l’idea è quella del «parco diffuso». Ci saranno squadre di manutentori (quindi nuovi posti di lavoro) che terranno dietro alle piante, negli anni. E gireranno Bologna, a innaffiare e potare gli alberi in questione. La sostenibilità del progetto è data dall’investimento di chi sceglie di diventare albero. Si parte da 250 euro per la sola dispersione delle ceneri e si sale con la manutenzione, una sorta di «abbonamento a vita».
Per molti è difficile pensare al ricordo dei propri cari in un luogo di cemento Bisogna superare la visione di una contrapposizione tra vita e morte