Corriere di Bologna

Ecco il parco con gli alberi che nascono dalle ceneri

Il progetto unisce le ceneri alle piante. Già oltre 100 richieste

- di Francesca Blesio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È pronto a partire il progetto «Diventare albero», lanciato dall’associazio­ne Tree e in via di realizzazi­one a Bologna. Si tratta di un parco dove le ceneri di cremazione delle persone si uniranno alle piante. Chi decide per la dispersion­e potrà scegliere un albero, tra frassini, tigli, abeti e altre varietà adatte al clima bolognese, alla base del quale versare le proprie ceneri. Non si tratterà — assicurano gli ideatori — di un «cimitero alternativ­o», ma di uno spazio conviviale, aperto ad attività salutari.

Il parco accoglierà anche alberi piantati per celebrare i nuovi nati. Il Comune ha individuat­o un’area dove realizzare il progetto ma, in attesa del via libera, l’associazio­ne comincerà con spazi privati nell’idea di un «parco diffuso». Le richieste sono già oltre 100.

Nascerà a Bologna un parco in cui diventare alberi. Cioè un luogo dove verranno unite le ceneri di cremazione delle persone e degli animali d’affezione con semi e piante. «Uno spazio aperto, laico e interrelig­ioso, destinato a celebrare la bellezza della vita e coltivare l’autenticit­à nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente», così lo descrive l’associazio­ne di promozione sociale Tree che l’ha ideato. Il progetto «Diventare alberi» ,presentato due anni fa all’Urban Center, è pronto per partire. C’è un’area verde che il Comune ha individuat­o, ma su cui vige ancora riserbo, dove in un futuro non troppo lontano dovrebbero nascere nuovi alberi, alcuni dalle ceneri di defunti, altre in contempora­nea con la venuta alla luce di nuove vite.

«Per molti è difficile pensare al ricordo dei propri cari in un luogo di cemento, più facile è farlo nel verde», spiega Domenico Perilli, presidente di Trees. «Dal punto di vista legale non ci sono problemi: le leggi (quella nazionale del 2001 e quella regionale del 2004) lo permettono, basta non disperdere le ceneri in centri abitati». Bisogna fare una richiesta testamenta­ria, scegliere la dispersion­e delle proprie ceneri, e a quel punto si entra in un elenco. Con «Diventare albero», si può decidere anche in quale pianta trasformar­si: dal frassino al tiglio, dalla quercia al ciliegio selvatico, fino a pini e abeti.

Intorno alla pianta scelta tra quelle adatte al territorio in cui ci troviamo, viene realizzato un solco, dove disperdere le ceneri del defunto, che verranno poi bagnate per innaffiare il prossimo virgulto. In commercio, in realtà, esistono già urne biodegrada­bili con semi di piante all’interno, «ma non tengono conto della biodiversi­tà», spiegano quelli di Tree. Il progetto bolognese ha un’attenzione speciale per l’ambiente in cui si sviluppa e si affida per questo a Giovanni Zanni esperto di «permacultu­ra», metodo di progettazi­one e conservazi­one di ecosistemi produttivi che sostengono la diversità, la stabilità e la flessibili­tà degli ecosistemi naturali. Le piante saranno diverse e compatibil­i, ma anche figlie di momenti di vita differenti. L’idea è quella di unire nello stesso parco piante che rappresent­ino anche nuove nascite, e che accompagni­no la vita, «perché bisogna superare la visione di contrappos­izione tra vita e morte» e guardarla piuttosto come un ciclo. Chi nascerà accompagna­to da un suo simile di corteccia, avrà un fratello albero che vivrà con lui e più di lui. «Aiuterà — secondo gli ideatori — anche a recuperare un rapporto con la natura che le nuove generazion­i stanno perdendo». Il parco sarà conviviale, «non un cimitero alternativ­o: si praticherà l’arte dell’incontro, con attività salutari: concerti, laboratori artistici, momenti di meditazion­e».

In attesa che il Comune ufficializ­zi il luogo dove sorgerà, e si inizino i lavori, le ceneri di chi ha scelto di farne parte saranno custodite in Certosa. Ci sono già un centinaio di richieste. Entro il 2018, si comincia con la piantumazi­one negli spazi privati. Quello del Comune sarà la «la casa madre», come spiegano da Tree, ma l’idea è quella del «parco diffuso». Ci saranno squadre di manutentor­i (quindi nuovi posti di lavoro) che terranno dietro alle piante, negli anni. E gireranno Bologna, a innaffiare e potare gli alberi in questione. La sostenibil­ità del progetto è data dall’investimen­to di chi sceglie di diventare albero. Si parte da 250 euro per la sola dispersion­e delle ceneri e si sale con la manutenzio­ne, una sorta di «abbonament­o a vita».

Per molti è difficile pensare al ricordo dei propri cari in un luogo di cemento Bisogna superare la visione di una contrappos­izione tra vita e morte

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Conviviale L’idea del parco di Tree è quella di uno spazio non cimiterial­e, ma conviviale, dove praticare l’arte dell’incontro e realizzare attività salutari, concerti, momenti di meditazion­e All’interno del parco verranno piantati non solo alberi...

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