Corriere di Bologna

Aggredita in via Mazzini per il telefono

Aggression­e di gruppo a una 27enne mentre era al telefono col fidanzato. Presi due giovani

- Centuori

Aggredita mentre era al telefono con il fidanzato. È la disavventu­ra vissuta da una ragazza in via Mazzini, nella notte tra giovedì e venerdì. La giovane è stata rapinata da quattro sconosciut­i che l’hanno bloccata, gettata a terra e le hanno rubato il cellulare. A soccorrerl­a un residente della zona, il quale l’ha ospitata in casa e poi ha indicato alla polizia la direzione presa dagli aggressori. Un ragazzo marocchino di 17 anni è stato arrestato e ora è nel carcere minorile del Pratello.

Aveva deciso di tornare a casa a piedi, non era la prima volta e le mancava poco per arrivare. Come faceva spesso era al telefono con il fidanzato, ma a un certo punto si sono sentite prima le urla, poi un tonfo, il cellulare a terra e la linea è caduta. Il ragazzo, allarmato perché non riusciva a ricontatta­re la fidanzata, ha chiamato immediatam­ente la polizia «Ho paura che le sia successo qualcosa, era in via Mazzini». E così è stato: la ragazza, una 27enne di origini albanesi, era appena stata aggredita alle spalle: due persone l’hanno bloccata, gettata a terra e le hanno rubato il cellulare.

Erano le due di notte tra giovedì e venerdì. All’incrocio con via Pelagio Palagi sono arrivate immediatam­ente due volanti della polizia, ma sul posto non c’era traccia della vittima. Nel frattempo, infatti, la 27enne era stata soccorsa e messa al sicuro in casa da un ragazzo che parcheggia­ndo lì vicino si era accorto dell’aggression­e. È stato lui, un 25enne di Campobasso, a far partire una seconda chiamata al 113. Assieme alla ragazza, terrorizza­ta e sotto choc, ha atteso gli agenti e la sua testimonia­nza è stata fondamenta­le per la descrizion­e dei due aggressori, rintraccia­ti dopo poco tra via Pizzardi e via Azzurra. Ma dalle immagini delle telecamere di videosorve­glianza della zona è stato possibile risalire al numero dei componenti del gruppo che ha aggredito la ragazza: quattro in tutto.

Il «capobanda», un 17enne marocchino con diversi precedenti e già condannato per rapina a 14 anni, è stato arrestato per rapina aggravata in concorso con ignoti. È stato lui a indicare agli amici la ragazza, a dir loro cosa fare, a indicare la via di fuga e ad accertarsi che la vittima, gettata a terra, non chiedesse subito aiuto. Poi si è allontanat­o velocement­e, non abbastanza però da non essere notato dal testimone che ha indicato ai poliziotti la direzione della fuga.

Ora il 17enne, arrestato per rapina, è al carcere minorile del Pratello in attesa di convalida. Mentre il ragazzo fermato con lui, un 26enne marocchino, è stato denunciato a piede libero perché dalle immagini è risultato non essere tra gli aggressori. Nessuna traccia, invece, degli altri due complici che hanno bloccato e gettato a terra la ragazza rubandole lo smartphone. Ma le indagini della polizia proseguono per identifica­rli, loro due sono fuggiti con il cellulare della vittima. È possibile che i frame delle immagini abbiano immortalat­o anche loro.

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