Asia, la star dello skate sogna le Olimpiadi
La skater bolognese Lanzi, campionessa italiana, ha le credenziali per entrare nella Nazionale
Con lo skate da Bologna fino alle Olimpiadi di Tokyo. È il sogno di Asia, 16 anni.
Con lo skate da Bologna fino alle Olimpiadi di Tokyo. È l’obiettivo di Asia Lanzi, 16 anni, bolognese, campionessa italiana in carica di skateboard, categoria Girls, che ha le carte in regola per entrare a far parte della prima nazionale di skate italiana alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020.
Asia, cresciuta sulle piste dello Spazio Oz di via Stalingrado, affiliato all’associazione Aics, ha conquistato il titolo italiano lo scorso 24 settembre a Palazzolo sull’Oglio. Un risultato ottenuto allenandosi duramente: «Faccio tre o quattro ore ogni giorno, quattro giorni a settimane sullo skate e tre giorni in palestra», confida. Su e giù sulle rampe a bordo dello skate, quasi un prolungamento delle sue gambe, la vita di Asia è fatta di «trick», cioè manovre che si fanno sulla tavola sopra i muri e le ringhiere, e di «flip» salti durante i quali la tavola dello skate gira su se stessa. Tra i suoi preferiti «il “front side smith”, quello in cui attacchi un track (il punto al quale le ruote si attaccano allo skate), al muretto e l’altro lo tieni giù e il “front side board” che è il trick che mi viene meglio di tutti», dice la campionessa.
È proprio grazie all’alto numero di evoluzioni realizzate e allo stile che la giovane bolognese ha vinto il titolo italiano. Una vittoria che l’ha portata al quattordicesimo posto del ranking mondiale delle skaters e quindi in lizza per la nazionale azzurra, obiettivo sul quale, afferma, «cerco di rimanere focalizzata e mi impegno il più possibile».
Lo skateboarding è un disciplina ancora poco praticata dalle ragazze. Quando Asia ha iniziato, nel 2012, in Italia era l’unica skater donna. «Skatavo sempre con dei maschi e facevo gare miste — dice —. Per me è uno sport come gli altri, se a uno piace lo può fare indipendentemente dal sesso». La situazione sta lentamente cambiando: «Adesso a Bologna siamo in 5 o 6 ragazze, questo perché lo skateboard sta diventando di moda e nelle gare si iniziano a vedere le categorie femminili».
Il viaggio della campionessa è stato lungo: «Avevo 6 anni la prima volta che ci sono salita sopra, a 10 anni ho fatto le prime gare e ho capito che volevo vivere di skate». Una passione tramandata da papà Gabriele amante dello skate e dello snowboard. «Appena sono nata — confessa —, mi ha messo subito sullo snow. Da lì ho imparato a stare sulle tavole. Però d’estate non sapevamo cosa fare e allora abbiamo iniziato ada andare insieme sullo skate».
Una passione che li accomuna e li lega ancora di più. «Mi ricordo ancora le volte che le tenevo la mano per darle coraggio — ride papà Gabriela —. Perché è una disciplina abbastanza selettiva, si cade sul cemento. Ora mi alleno con lei, non le do più la mano e provo a starle dietro».