La pensione dei parenti anche dopo la morte
Ritiravano la pensione dei parenti morti. La Finanza sequestra 160.000 euro
Continuavano a riscuotere le pensioni dei loro parenti ormai morti ma sono stati pizzicati dalla Finanza. L’inchiesta della Procura ha messo nel mirino dodici persone, ora indagate per truffa, che in tutto si sono appropriate indebitamente di quasi 300.000 euro. Poco più della metà sono stati sequestrati loro dal giudice.
I furbetti del caro estinto non si erano fermati davanti al lutto: per anni, alla morte di genitori e zii, hanno continuato a intascare ugualmente le pensioni, grazie alle deleghe ad operare sui conti. Dodici persone, tutte residenti in comuni della provincia bolognese, sono state denunciate per truffa dalla Guardia di Finanza. Scoperti ad incassare le pensioni dei parenti morti.
L’operazione Off-Line del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria di Bologna, coordinata dal pm Luca Venturi, ha permesso di smascherare una truffa per totali 272mila euro. Nei confronti di 9 degli indagati il gip Rossella Materia ha emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente per complessivi 160.000 euro. La parte restante della somma incassata era già stata recuperata dall’Inps.
Tra le persone indagate anche un architetto che da più di tre anni andava in banca a prelevare la pensione del padre morto. Appena arrivava il 2 di ogni mese, hanno riscontrato i finanzieri tramite indagini bancarie, andava allo sportello bancomat per prelevare l’intero importo della pensione accreditata il giorno prima: in ventiquattro ore svuotava il conto. Le Fiamme gialle hanno recuperato anche le foto delle telecamere di videosorveglianza della banca in cui l’uomo andava a prelevare, per avere la prova certa che, oltre ad essere stati accreditati, i soldi venivano anche spesi. In più di tre anni, l’architetto ha così frodato l’Inps per 62.000mila euro.
Gli altri furbetti hanno intascato somme inferiori, ma comunque per anni. L’indagine infatti è partita da un controllo a tappeto su 25.000 persone morte titolari di pensioni Inps, che si sono spente nel triennio 2013-2015. I finanzieri hanno setacciato i conti bancari dei pensionati deceduti tra Bologna e provincia, scoprendo la frode.
In una prima tranche dell’inchiesta, nel 2016, erano stati scovati altri quattro furbetti: in questo caso i denunciati erano tutti residenti nel comune di Bologna. In questa seconda tranche invece sono stati presi in considerazione i defunti residenti nei comuni della provincia e solo 3 dei dodici denunciati saranno perseguibili in via amministrativa per gli importi inferiori intascati. «L’attività di contrasto alle frodi nel settore previdenziale — spiega una nota delle Fiamme Gialle — mira a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto».
Il recordman Tra i furbetti pizzicati, un uomo che ha incassato a tre anni dal decesso del congiunto