Celso De Scrilli: «Posso capirlo, non condivido»
«Non condivido il metodo ma lo capisco». Celso De Scrilli, numero uno di Federalberghi Bologna, non biasima Cristian Maini titolare dell’Hotel Re Enzo in zona San Felice, comprende anzi le motivazioni che l’hanno portato ad appendere il cartello nel quale avvisa i suoi clienti della politica sanzionatoria in caso di commenti negativi. «Posso capire l’esasperazione a cui uno può arrivare di fronte alle continue fake review e calunnie anonime che girano su internet, che danneggiano in maniera grave gli albergatori». De Scrilli conosce la clausola applicata dai tour operator: «All’estero c’è già da qualche anno, in Italia non l’ho mai sentito, poi ognuno a casa sua fa quello che vuole». Una soluzione per difendersi dalle recensioni online false, che come racconta De Scrilli sono fuori controllo: «Ci sono storie assurde di clienti che chiedono sconti in cambio di recensioni positive e minacciano recensioni negative in caso contrario, oppure false recensioni che girano sui siti». Ma come cambiare il sistema delle recensioni online? «Certamente ci sono siti che accettano la recensione in forma anonima cosa che, come nel caso delle denunce anonime, non ha senso. Uno deve essere responsabile delle sue azioni». La regolamentazione dei siti di recensioni online per De Scrilli è «una partita che va giocata sul piano del Garante della concorrenza e della privacy a livelli nazionali o europei, non a livello locale». Tra le prime regole da imporre ad un colosso come Tripadvisor secondo De Scrilli sarebbero in ordine: la trasparenza, il diritto di replica, «ovvero se ritengo di essere calunniato devo poter rispondere» e infine la richiesta di autorizzazione agli albergatori di essere citati nel noto sito di review.