Corriere di Bologna

Ripartire da una scelta di cuore

- di Daniele Labanti @DLabanti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Èstato Simone Verdi a dettare la linea di mercato del Bologna. Dicendo no al Napoli, con il quale il club rossoblù aveva da tempo trovato l’accordo per la cessione, ha cambiato la storia. La sua, quella degli azzurri e quella del Bologna, abituato da decenni a veder partire i suoi migliori talenti, per ambizione o necessità. Stavolta l’ambizione e la necessità vincenti sono state quelle di Verdi: la stella che dice no a uno stipendio triplo, alla possibilit­à di cucirsi addosso lo scudetto, alla voglia di Joey Saputo di rimettere nella cassa del club tanti soldi. No alla programmaz­ione dello smantellam­ento. Bravo Simone, giocatore di qualità, ultimo eroe sportivo cittadino e candidato al premio di direttore sportivo dell’anno. Perché non è con la costante cessione dei migliori — specialmen­te se fine a se stessa — che si costruisco­no squadre vincenti e «di cui essere fieri». Non è vendendo la stella del Bologna che si fanno sognare i giovani tifosi della nostra città, portandoli a legarsi ai colori rossoblù in un mare di top team capaci di offrire successi e gloria. Di Verdi, invece, c’è proprio da essere fieri. Ha scelto Bologna e il Bologna, ha preferito noi a tutto il resto. Certo, è stata una decisione ponderata anche sul piano profession­ale: le passate esperienze ne hanno segnato la carriera e forgiato il carattere, Simone ha capito che «star bene» non è solamente collegato allo stipendio o al valore del club. Il suo futuro a Napoli sarebbe incerto quanto quello del tecnico che l’aveva chiamato, Maurizio Sarri. E forse qualche chiacchier­ata con altre squadre, per giugno, il suo procurator­e l’ha pure fatta. Ma l’oggi, intanto, è rossoblù. Una scelta personale, di cuore, e sportiva. Perché non avrebbe avuto senso ricomincia­re da zero a metà stagione e Verdi l’ha capito molto prima del Bologna. Ora si può ricomincia­re a parlare di calcio. Di una stagione che può avere ancora molto da dire e di un club che ha ancora molto da fare: anche grazie a Verdi.

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