Giunta, Merola firma il rimpasto Via anche il fedelissimo Malagoli
Il sindaco licenzia gli assessori Malagoli e Gambarelli: entrano due nomi forti del Pd bolognese
Non è stato un colpo di scena perché era nell’aria ma di sicuro c’è stata un’accelerazione nelle ultime ore: il sindaco Merola rimpasta la sua giunta dopo un anno e mezzo dall’inizio del mandato. Fuori il fedelissimo assessore alla Sicurezza, Riccardo Malagoli e quella alla Cultura, Bruna Gambarelli. Entrano due uomini del Pd, il renziano Marco Lombardo e Alberto Aitini, fedelissimo del segretario Francesco Critelli. All’origine della scelta non ci sono motivi di merito ma solo una scelta di carattere politico: dopo il congresso e soprattutto vista l’impossibilità di accontentare tutte le richieste di candidature in Parlamento, Merola ha deciso di far posto al Pd nella sua giunta.
Eccolo il rimpasto elettorale di Virginio Merola: dentro Marco Lombardo e Alberto Aitini, fuori Riccardo Malagoli e Bruna Gambarelli. La decisione è stata presa ieri sera, quando il sindaco ha comunicato la sua scelta ai diretti interessati.
Era nell’aria il possibile sacrificio dell’assessore alla Cultura, quello dell’assessore alla Sicurezza è invece la vera sorpresa dell’ultima ora. Il rimescolamento di carte fa contenti tutti dentro al Pd, dal segretario provinciale Francesco Critelli che vede entrare in giunta un suo fedelissimo, il numero uno cittadino dei Dem Aitini, al leader della minoranza renziana Luca Rizzo Nervo, che con Lombardo nella squadra del sindaco ha un competitor in meno per la corsa al Parlamento. E non solo, perché potrebbe sorridere anche l’assessore all’Economia Matteo Lepore che andrebbe così a realizzare uno dei due suoi sogni. Il primo (e più importante) è quello di diventare sindaco, ma bisogna aspettare ancora un po’. Il secondo sembra a portata di mano, essere il nuovo assessore alla Cultura. È questo lo scenario che si sta costruendo in queste ore a Palazzo d’Accursio. Un rimpasto di nomi, quindi, che aiuta molto il Pd e i suoi equilibri interni post congressuali (ma anche molto attuali, visto che da qui a fine mese si chiudono le liste per il proporzionale e il maggioritario) e pure un cambio di deleghe.
Aitini è il profilo più naturale per ereditare il pacchetto di Malagoli. Se non in blocco, è assai probabile che ottenga la delega più importante, quella alla Sicurezza (l’oramai ex assessore era titolare anche di quelle alla Polizia Municipale, Protezione civile, Manutenzione del patrimonio e del verde pubblico).
Tra Lombardo e Lepore potrebbero esserci degli scambi. A Lepore la Cultura, tenendosi però ben stretto anche il Turismo (che gli ha dato finora le maggiori soddisfazioni, grazie al boom di stranieri arrivati in città in questi ultimi anni) e lo Sport (dove in ballo c’è ancora l’importante e delicata partita dello stadio). A Lombardo le deleghe più legate all’Economia e al Commercio, terreni che il renziano mastica bene. Si è cominciato a parlare di rimpasto poco più di una settimana fa, operazione sin da subito legata alla composizione delle liste per il Parlamento. Lì la rosa di nomi tra i renziani è affollata e Merola ha potuto così offrire un assist al suo ex assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo che fino a ieri condivideva le stesse aspirazioni di Lombardo. Ma il rimpasto ha sempre avuto il via libera di via Rivani, a patto che entrasse anche un uomo vicino a Critelli. E così è stato. L’accelerazione è arrivata dopo che il segretario di via Rivani ha raggiunto un’intesa di massima sulle candidature con Renzi. Oggi sarà una giornata convulsa perché Merola e Critelli dovranno ancora limare qualche spigolatura, soprattutto riguardo alle deleghe in modo da evitare che qualcuno (Lepore su tutti) ne esca troppo rafforzato. Ma la partita si può considerare chiusa. Per farlo Merola ha dovuto dire addio in tempo record a Gambarelli, l’assessore che aveva preso in mano la Cultura dopo la lunga stagione di Alberto Ronchi, anche lui cacciato dal sindaco senza troppi complimenti. Che Gambarelli rischiasse era risaputo, e la freddezza con cui Lepore ha accolto quest’ultimo Capodanno low cost lo ha dimostrato. Diverso il discorso su Malagoli, scelta inaspettata e per l’interessato una vera doccia fredda. Ma il sindaco ha oramai abituato a queste scelte drastiche, non solo da un punto di vista politico ma pure personale. Poteva sacrificare altri assessori non Pd, ma alla fine è toccato a un (altro) fedelissimo. Un doppio sacrificio che inaugura la fase due di questo secondo mandato di Merola.