Stadio, l’ora della verità Vertice Saputo-Merola
Il chairman in città: mercato, bilanci e infrastrutture all’ordine del giorno. Lunedì summit con il sindaco
È atteso per oggi a Bologna il presidente rossoblù Joey Saputo. Di nuovo in città dopo la visita natalizia, interrotta all’improvviso per vicende familiari. Tanti i temi che dovrà affrontare con la sua dirigenza: squadra, mercato, bilanci e, non ultimo, lo stadio. Argomento cruciale per il futuro sviluppo del club. Il progetto, ampio e complesso, dopo due anni e mezzo di lavoro (anche degli uffici comunali), non riesce a decollare. Come se il Bologna non avesse né la forza né la convinzione necessaria per andare avanti. Un mese fa, quando sembrava tutto pronto, c’è stato un improvviso stop tecnico (mancava un dato sull’antisismica che ora c’è e non incide più di tanto sui costi finali) con ennesimo slittamento della decisione. A Natale poi è saltato anche l’incontro fra Saputo e il sindaco Merola e così ancora una volta, con gli investitori (in primis la tedesca Ece) pronti a sostenere il progetto scalpitano per mettere firma e denari (circa 200 milioni), tutto è rimasto sospeso.
Sospeso doppiamente perché, come raccontato a suo tempo, pare sia emerso un gigantesco elemento di novità: abbandonare il restyling e costruire un impianto nuovo. Il primo a parlarne davanti ai microfoni è stato proprio Joey Saputo il 5 dicembre, con flebile smentita della società. Dopodiché le voci sono aumentate e nessuno, né in casa Bologna né a Palazzo d’Accursio, ha smentito questa possibilità (assente dal programma di mandato, tutto concentrato sul recupero del Dall’Ara e delle aree contigue).
Ieri in Comune nuova visita del Bfc dal sindaco, anche per comunicare le date dei campionati under 21 del 2019. Lunedì, nel summit previsto, dovremmo sapere se il rimpasto del sindaco Merola è limitato alla composizione della giunta o se toccherà anche lo stadio, aprendo al «piano B», che pare essere assai gradito dal Bfc. In tal caso cadrebbe un tabù con ripercussioni politiche, forse più vibranti di quelle suscitate dalla Cittadella della Moda ai Prati di Caprara o dal caso Cierrebì.
Già stasera l’ad rossoblù Claudio Fenucci e il chairman Saputo potranno parlarsi a quattr’occhi, dopodiché domani i proponenti dell’operazione (compresa Seci di Maccaferri, in arrivo anche l’architetto Gino Zavanella e gli altri tecnici) faranno il punto della situazione sui pro e i contro del restyling e delle aree compensative. Domenica tutti alla partita, dove non ci sarà però il sindaco. Merola infatti incontrerà il presidente Saputo lunedì. Massimo riserbo sul dove, come, quando. A quel punto gli scenari sono semplici: il Bologna dice andiamo avanti perché l’operazione, ancorché onerosa, è sostenibile oppure getta la spugna e chiede se si possono esperire altre soluzioni (prospettiva in realtà già trattata ultimamente a fari spenti in Comune e anche con imprenditori/costruttori interessati). In entrambi i casi sarà decisiva la risposta di Merola: bene andiamo avanti, peccato ma vediamo se si può costruire uno stadio nuovo (salvo trovare soluzione al Dall’Ara), mi dispiace ma dobbiamo fermarci qui. Ricordando il totocalcio, la partita è da 1X2. Un’indeterminatezza del genere dopo più di due anni di lavoro è forse sorprendente. Così come il silenzio dei protagonisti.