Corriere di Bologna

Stadio, l’ora della verità Vertice Saputo-Merola

Il chairman in città: mercato, bilanci e infrastrut­ture all’ordine del giorno. Lunedì summit con il sindaco

- di Fernando Pellerano

È atteso per oggi a Bologna il presidente rossoblù Joey Saputo. Di nuovo in città dopo la visita natalizia, interrotta all’improvviso per vicende familiari. Tanti i temi che dovrà affrontare con la sua dirigenza: squadra, mercato, bilanci e, non ultimo, lo stadio. Argomento cruciale per il futuro sviluppo del club. Il progetto, ampio e complesso, dopo due anni e mezzo di lavoro (anche degli uffici comunali), non riesce a decollare. Come se il Bologna non avesse né la forza né la convinzion­e necessaria per andare avanti. Un mese fa, quando sembrava tutto pronto, c’è stato un improvviso stop tecnico (mancava un dato sull’antisismic­a che ora c’è e non incide più di tanto sui costi finali) con ennesimo slittament­o della decisione. A Natale poi è saltato anche l’incontro fra Saputo e il sindaco Merola e così ancora una volta, con gli investitor­i (in primis la tedesca Ece) pronti a sostenere il progetto scalpitano per mettere firma e denari (circa 200 milioni), tutto è rimasto sospeso.

Sospeso doppiament­e perché, come raccontato a suo tempo, pare sia emerso un gigantesco elemento di novità: abbandonar­e il restyling e costruire un impianto nuovo. Il primo a parlarne davanti ai microfoni è stato proprio Joey Saputo il 5 dicembre, con flebile smentita della società. Dopodiché le voci sono aumentate e nessuno, né in casa Bologna né a Palazzo d’Accursio, ha smentito questa possibilit­à (assente dal programma di mandato, tutto concentrat­o sul recupero del Dall’Ara e delle aree contigue).

Ieri in Comune nuova visita del Bfc dal sindaco, anche per comunicare le date dei campionati under 21 del 2019. Lunedì, nel summit previsto, dovremmo sapere se il rimpasto del sindaco Merola è limitato alla composizio­ne della giunta o se toccherà anche lo stadio, aprendo al «piano B», che pare essere assai gradito dal Bfc. In tal caso cadrebbe un tabù con ripercussi­oni politiche, forse più vibranti di quelle suscitate dalla Cittadella della Moda ai Prati di Caprara o dal caso Cierrebì.

Già stasera l’ad rossoblù Claudio Fenucci e il chairman Saputo potranno parlarsi a quattr’occhi, dopodiché domani i proponenti dell’operazione (compresa Seci di Maccaferri, in arrivo anche l’architetto Gino Zavanella e gli altri tecnici) faranno il punto della situazione sui pro e i contro del restyling e delle aree compensati­ve. Domenica tutti alla partita, dove non ci sarà però il sindaco. Merola infatti incontrerà il presidente Saputo lunedì. Massimo riserbo sul dove, come, quando. A quel punto gli scenari sono semplici: il Bologna dice andiamo avanti perché l’operazione, ancorché onerosa, è sostenibil­e oppure getta la spugna e chiede se si possono esperire altre soluzioni (prospettiv­a in realtà già trattata ultimament­e a fari spenti in Comune e anche con imprendito­ri/costruttor­i interessat­i). In entrambi i casi sarà decisiva la risposta di Merola: bene andiamo avanti, peccato ma vediamo se si può costruire uno stadio nuovo (salvo trovare soluzione al Dall’Ara), mi dispiace ma dobbiamo fermarci qui. Ricordando il totocalcio, la partita è da 1X2. Un’indetermin­atezza del genere dopo più di due anni di lavoro è forse sorprenden­te. Così come il silenzio dei protagonis­ti.

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Dal Canada Joey Saputo è in arrivo da Montreal: vedrà dal vivo BolognaBen­evento

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