Mazza e la passione per «la danza delle gru»
L’esposizione della fotografa e avvocatessa bolognese allo Spazio Poletti School
Le gru, moderne torri d’acciaio che svettano in tutte le città del mondo, sono perni attorno a cui ruotano i cantieri e fari al fianco dei quali si erigono palazzi alti a volte come loro. Le gru sono uno dei soggetti prediletti di Manuela Mazza, fotografa oltreché avvocatessa bolognese, che andando in giro per il mondo ha collezionato una serie di scatti di questi manufatti metallici che sovrastano le nostre teste. Questi scatti sono stati poi composti in altrettanti pannelli fotografici per la mostra La danza delle Gru fino al 28 gennaio allo Spazio Paoletti School, in Galleria Cavour 3C. Il 19 gennaio alle 18 l’autrice presenta nello spazio il libro omonimo La danza delle Gru edito da Editrice Quinlan.
«Il progetto è nato per caso, perché mi piacciono le gru e mi piace l’altezza. Soffro di vertigini e, quindi, posso guardare solo in su», racconta Manuela Mazza che ha iniziato a fotografare fin da bambina, «ho cominciato a scattare foto cercando la gru più vicino al cielo, più in alto di ciò che la circonda, più alta di ciò che sta costruendo». Nei suoi viaggi, per piacere e per lavoro, in Europa e nel resto del mondo, da Siviglia a New York passando più volte per Bologna, la sua città, ha immortalato gru di tutte le altezze, al centro di cantieri di grattacieli e di palazzi. Quasi sempre dal basso, con lo sguardo rivolto all’insù. Ora in mostra, nel volume, c’è il risultato di questa appassionata ricerca.
«Strutture provvisorie, sempre in procinto di migrare, spostandosi da un luogo all’altro della città le gru di Manuela Mazza sembrano l’ultimo appiglio che nel mondo moderno è rimasto per chi volesse provare a capire il senso della contemporaneità — scrive il critico Angelo Pietro Desole, ricercatore all’Università di Padova, nella prefazione al libro —. Quasi una preghiera laica, una fede razionale nell’ingegno e nell’ingegneria degli uomini, costruttori e guide al tempo stesso delle macchine che costruiscono e guidano il nostro presente».
Manuela Mazza aveva debuttato con l’esposizione «Segni di vita», ospitata un anno fa alla Galleria d’arte Del Caminetto. «La danza delle gru» prosegue appunto fino al 28 gennaio, tutti i giorni eccetto il giovedì e la domenica con orario 10-13 e 15,30-19,30. Per informazioni e visite su appuntamento contattare Laura 3333251973.
Il critico Desole «Quasi una preghiera laica, una fede razionale nell’ingegno e nell’ingegneria degli uomini, costruttori e guide al tempo stesso»