La sicurezza e il nodo consensi Così la palla passa al partito
Dietro la scelta di sacrificare l’assessore fedelissimo, le critiche del Pd e le istanze della base sul tema più spinoso per Palazzo d’Accursio
Il sondaggio Il popolo della Festa dell’Unità aveva indicato la sicurezza come priorità
perché il sindaco Merola, tra i tanti, ha deciso di sacrificare proprio Riccardo Malagoli, suo amico da una vita nonché uno degli elementi chiave del suo scacchiere?
Questa, nelle ore immediatamente successive al rimpasto lampo con il quale ha preso in giunta Alberto Aitini e Marco Lombardo, era la domanda che per molti osservatori rimaneva senza risposta. A quanto si è potuto capire, una risposta alla domanda c’è. Ed è tutta politica. Il Pd ha spesso criticato Merola sulla gestione della sicurezza, elemento chiave per non perdere consensi soprattutto tra gli elettori più anziani, e il sindaco ha provato a rovesciare il tavolo. «Da oggi — questo è il ragionamento che ha fatto il primo cittadino — la sicurezza se la prende il Pd, se volevate la bicicletta è tempo di pedalare». Proprio di fronte a questo trasferimento di responsabilità, il Pd e lo stesso Alberto Aitini, a cui andranno le deleghe di Malagoli, avevano esitato un po’ prima di accettare la proposta. Che poi però è stata accettata.
Questa, dunque, la ragione per cui Merola ha dovuto sacrificare uno come Malagoli. Aitini, fino ad oggi segretario cittadino del Pd, assumerà deleghe piuttosto pesanti: sicurezza urbana integrata, commercio, polizia municipale, protezione civile, manutenzione di patrimonio e verde pubblico. A queste deleghe si aggiungerà quella dei rapporti con il consiglio comunale, un altro tassello importante per controllare la macchina di Palazzo d’Accursio.
In fondo, il tema della sicuMa rezza è stato negli ultimi anni il vero tallone d’Achille nei rapporti tra il sindaco e il suo partito. Quando il deputato Andrea De Maria affondò il colpo dicendo che il sindaco non era all’altezza della situazione per tentare il bis a Palazzo d’Accursio indicò proprio nella sicurezza uno dei punti dolenti. Tanto che poi del tema si occupò la conferenza programmatica del partito, che alla fine spianò la strada alla riconferma del sindaco. Ma il tema è tornato ciclicamente a creare tensione nei rapporti tra giunta e partito. In un sondaggio effettuato alla Festa dell’Unità e reso pubblico a dicembre, il Pd certificava che la prima preoccupazione degli iscritti e dei militanti era proprio la sicurezza. Temi d’attualità come lo ius soli arrivavano solo molto dopo.
Di sicuro, uno dei registi dell’operazione che ha portato al rimpasto è stato De Maria, fra i primi ieri a dire che «Lombardo ed Aitini faranno un ottimo lavoro». Il segretario del Pd, Francesco Critelli ha parlato di «una scelta legittima e autonoma del sindaco e non collegata a nessuna delle sfide che il Pd affronterà nelle prossime settimane». A dire il vero la scelta di Merola è certo legittima ma è stata determinata sia dal Pd che dalla volontà di sfoltire la lista per le Politiche. Il messaggio di fondo è forte e chiaro: da oggi nel bene e nel male la palla della sicurezza passa al Pd. Il primo appuntamento per Aitini sarà la settimana prossima quando arriva Marco Minniti: bisognerà prendere appunti.