Il colloquio di lavoro «all’italiana» che ha sfondato in America
Il successo del format di Osm: «È originale, misura parametri attitudinali»
Dalle pmi italiane alle aziende che battono bandiera statunitense: è made in Bologna il test di selezione del personale che piace tanto agli americani. Si chiama Open Source Management, Osm, ed è l’unica società di consulenza del Belpaese ad essere riuscita ad entrare nel mercato delle risorse umane a stelle e strisce.
Nata a Bologna nel 2009 da un gruppo di ex imprenditori che, in piena crisi, si sono uniti per fare formazione a manager e aziende, oggi gli Stati Uniti sono il suo secondo mercato, dopo quello italiano. Esattamente da quando quattro anni fa, Paolo Ruggeri, bolognese acquisito e fondatore di Osm assieme ad Andrea Condello e Micaela Gariboldi, ha deciso di esportare oltreoceano la sua analisi per la selezione del personale. Un test che più che sottolineare i difetti del candidato, ne mette in luce le sue potenzialità. Oggi il loro brevetto è utilizzato in tutto il mondo e per quasi tutte le tipologie di lavori in 10 Paesi diversi, a cominciare dagli Usa fino ad arrivare in Brasile, Russia, Spagna, Portogallo, Romania, Bulgaria, Inghilterra, Australia e Cina.
«Una volta collaudato il test prima su di noi coma azienda e poi sui nostri clienti locali, abbiamo pensato di seguire il consiglio di alcuni nostri clienti che avevano la necessità di valutare personale in filiali straniere. Così abbiamo pensato agli Usa: all’inizio è stata durissima, tante volte ci siamo chiesti chi ce lo ha fatto fare. Avevamo addosso tutta la concorrenza locale, ma alla fine i risultati sono arrivati — spiega Ruggeri —. Abbiamo trovato i primi clienti, quasi tutti pmi, visto che il nostro brevetto era stato studiato fin dall’inizio per il mercato italiano e poi adattato nel corso del tempo al Paese di riferimento. Oggi selezioniamo il personale per circa 150 realtà americane e negli ultimi cinque anni il nostro giro d’affari è più che raddoppiato: abbiamo chiuso il 2017 con 10 milioni di euro».
A convincere gli americani a scommettere sul test made in Bologna è stata proprio la capacità, spesso riconosciuta all’estero agli italiani, di entrare subito in sintonia con chi si ha davanti: il test, che si compila e si basa solo in parte sull’analisi psicologica del candidato, punta molto sul riuscire a misurare non solo le attitudini personali, già presenti, ma anche le abilità che il futuro lavoratore riuscirà a sviluppare una volta selezionato .
«L’originalità del nostro sistema di valutazione — continua il fondatore di Osm — sta nella sua capacità di misurare i parametri attitudinali, emotivi e le abilità di una persona limitatamente a un periodo di tempo. Questo significa che indica lo stato di una persona come mutevole e, soprattutto, sempre migliorabile. Non è una sentenza definitiva, ma dà la possibilità ai selezionatori del personale di comprendere quali siano i punti di forza e quelli di debolezza di un candidato e decidere se investire sul suo potenziale».