Corriere di Bologna

Bocciato il rimpasto choc «Ma colmerà le lacune»

- di Luciana Cavina e Massimo Marino

Quattro operatori del mondo della cultura commentano il cambio ai vertici dell’assessorat­o. Maddalena da Lisca, direttore generale di Bologna Festival, Andrea Adriatico, regista e direttore di Teatri di Vita, la scrittrice Grazia Verasani e Giovanni Serrazanet­ti, gestore della Cantina Bentivogli­o. Il rimpasto choc crea qualche perplessit­à, si fatica a comprender­ne le logiche, ma tutti vedono in Lepore un interlocut­ore capace. In cui sperare.

Giovanni Serrazanet­ti, gestore della Cantina Bentivogli­o, è anche capofila della federazion­e nazionale dei jazz club.

Secondo lei la musica dal vivo nei locali bolognesi risentirà del rimpasto?

«Ronchi è stato l’assessore più competente, ha capito le nostre esigenze e finalmente ha messo a tacere ambiguità e polemiche con il regolament­o acustico. Ed è stato deposto per ragioni che mi sono sembrate più che altro personali». Con Gambarelli che rapporti aveva?

«Lei non l’ho conosciuta, ammetto di non avere compreso il suo progetto sulle periferie, ma noi siamo in centro».

Da Lepore, invece, cosa si aspetta?

«Lo conosco, so che si impegna per la città e ne ha una visione globale, è intelligen­te. Ma per occuparsi di cultura è necessario avere competenze specifiche, anche tecniche, che Ronchi, appunto aveva. Credo che Lepore sia abbastanza intelligen­te da colmare le sue lacune. Il marketing ha funzionato per capacità ». Vorrebbe collaborar­e con il Comune?

«Insieme all’amministra­zione si può pensare a un progetto per diffondere e promuovere la musica dal vivo attraverso i locali».

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