L’ingorgo nelle file renziane Il tetris di Critelli per i collegi
Il sovraffollamento riguarda soprattutto l’area renziana, ma pesano i desiderata del Nazareno
Fatto il rimpasto, resta l’ingorgo. L’ingresso di due dirigenti Pd nella giunta Merola ha rasserenato i rapporti tra Pd e sindaco ma la lista per le elezioni politiche è ancora troppo lunga per i posti disponibili.
In particolare, c’è un ingorgo nell’area renziana che ha sostenuto Luca Rizzo Nervo tanto che sono state avviate delle consultazioni nella base per sondare i profili da candidare. L’area ha suggerito per le candidature i nomi di Rizzo Nervo e Puglisi ma così resterebbero fuori esponenti renziani come Zacchiroli, Taddei, Gualmini, Vassallo. E altri big come Lo Giudice e Zampa.
Il rimpasto della giunta Merola è stato fatto per ridurre l’affollamento di candidati dem al Parlamento e per dare un segnale alle correnti del partito. Ma anche dopo aver portato in giunta il renziano Marco Lombardo e il fedelissimo di Francesco Critelli, Alberto Aitini (che almeno fino alle Politiche resterà anche segretario cittadino del partito), i problemi restano. E la lista dem resta molto affollata.
L’ingorgo è soprattutto concentrato nell’area renziana e più in generale in quella parte politica che all’ultimo congresso ha sostenuto Luca Rizzo Nervo. In teoria i nomi suggeriti da questa corrente al segretario del Pd Critelli sono quelli della senatrice Francesca Puglisi e dello stesso Rizzo Nervo. Ma c’è un tale affollamento che in questi giorni sono iniziate delle consultazioni nel territorio tra gli eletti in direzione e presidenti di circoli per vedere se la base suggerisce altri nomi. Il problema è che molti dei possibili candidati bolognesi dell’area renziana per il Parlamento hanno anche un profilo nazionale o comunque un collegamento molto stretto con Matteo Renzi. Due esempi su tutti: Benedetto Zacchiroli è stato il capo della segreteria di Renzi e il coordinatore della sua mozione congressuale a Bologna, Filippo Taddei è stato uno dei padri del Jobs act ed è stato il responsabile economia del Pd. Entrambi avrebbero tutte le carte in regola per candidarsi.
Ma l’area renziana esprime anche altri nomi che hanno uno stretto collegamento con l’ex premier: quello della vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini, che Renzi avrebbe visto volentieri in corsa, quello di Salvatore Vassallo, politologo, anche lui con un profilo nazionale. Senza contare che nell’area che ha sostenuto Rizzo Nervo al congresso ci sono altri nomi non renziani con un profilo che esce dai confini di Bologna: come il senatore uscente Sergio Lo Giudice e la deputata uscente Sandra Zampa, prodiana, già vicepresidente del partito. In teoria, a meno che Renzi decida di recuperare qualcuno nella quota nazionale, nessuno di questi nomi sarebbe dentro e naturalmente questo rappresenta un bel problema e non può accadere.
I posti che in qualche modo afferiscono a Bologna sono nove (quattro collegi uninominali alla Camera, due posti al proporzionale, due collegi uninominali al Senato, uno al proporzionale), ma dal conto va tolta la candidatura di Pier Ferdinando Casini e quella di una donna che sarà decisa dal nazionale (si fanno i nomi del viceministro Teresa Bellanova o della sindacalista Carla Cantone). L’ultimo posto nel collegio plurinominale sarà per l’ex sindaco di Imola Daniele Manca.
Per le sei caselle «bolognesi» che restano da occupare, durante l’ultima riunione della segreteria dem, si è convenuto che quattro vadano alla maggioranza che ha sostenuto Critelli e due alla minoranza che ha sostenuto Rizzo Nervo. Quali sono i candidati di Critelli? Di sicuro i parlamentari uscenti Andrea De Maria e Gianluca Benamati, anche se loro due hanno giocato una partita autonoma di sponda con il partito nazionale che ha tagliato un po’ fuori la segreteria di Bologna. Di fatto si sono fatti garanti della candidatura di Casini al Senato a Bologna e in questo modo hanno ottenuto garanzie anche sulla loro corsa. A Critelli rimangono altri due posti: per prima cosa cerca una conferma in Parlamento per Marilena Fabbri, ex sindaco di Sasso Marconi, e poi potrebbe esserci il nome dell’attuale capogruppo in Regione, Stefano Caliandro. In teoria in quota Critelli ci potrebbe anche essere la candidatura del renziano Ernesto Carbone, che all’ultimo congresso ha sostenuto il segretario. Anche da questa parte i conti non tornano.