Corriere di Bologna

«CasaPound? Noi fascisti molto prima di loro»

- O. Ro. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’ex senatore e sottosegre­tario Filippo Berselli conferma quanto anticipato dal Corriere di Bologna: sarà candidato alle elezioni politiche con CasaPound e oggi sarà a raccoglier­e le firme ai banchetti di piazza dei Martiri.

«Non mi scandalizz­a candidarmi con i fascisti del terzo millennio — dice Berselli — perché arrivano tardi: noi eravamo i fascisti del secondo millennio».

La sua smentita era solo un bluff, un tentativo (non riuscito) di depistaggi­o. Ieri l’ex senatore del Pdl Filippo Berselli ha confermato che alle prossime elezioni politiche correrà per CasaPound, il movimento di estrema destra che gli ha offerto una candidatur­a. Di più, questa mattina Berselli sarà al banchetto della raccolta firme di CasaPound in piazza dei Martiri e a disposizio­ne dei giornalist­i, al netto di nuove contestazi­one dei collettivi come quelle viste ieri in via Massarenti.

Quello di Berselli è forse uno dei nomi più importanti della destra bolognese e per molti ex compagni di partito la scelta dell’ex sottosegre­tario del governo Berlusconi è spiazzante, perfino scioccante. Lui ci scherza su: «Non li ho sentiti». Davvero nessuno dei suoi ex colleghi di partito le ha consigliat­o di non fare questo passo? «Quale partito? Io sono stato nell’Msi, in An, nel Pdl. No, a parte gli scherzi, non ho ancora parlato con nessuno». Non è vero, perché qualche conversazi­one con i suoi ex colleghi di partito l’avrebbe fatta e proprio per questo la notizia ha fatto il giro della destra bolognese.

Ieri però Berselli ha però confermato l’indiscrezi­one sulla sua candidatur­a con CasaPound all’Ansa. Poi ha aggiunto: «Ho accettato la proposta del leader del movimento Simone Di Stefano perché sono uno spirito giovane». Punta ad entrare in Parlamento o basta partecipar­e? «Se ci vado bene, se non ci vado sono contento lo stesso, non ho fatto questa cosa per interesse».

La scelta di Berselli ha creato malumori nelle file di CasaPound a Bologna e alcuni esponenti del gruppo si sono dimessi. Che ne pensa Berselli di questa protesta? «Non ne so assolutame­nte nulla». Ma dopo una vita da moderato nel centrodest­ra, prima a Bologna e poi a Roma, non ci sono imbarazzi nel candidarsi con CasaPound, i cui militanti si definiscon­o i fascisti del terzo millennio? «Loro sono arrivati tardi se è per questo, noi eravamo i fascisti del secondo millennio», se la ride Berselli. E oggi torna ai banchetti.

Obiettivo Parlamento Se ci vado bene, se non ci vado sono contento lo stesso: non faccio questa cosa per interesse

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Filippo Berselli
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Protesta Ieri davanti alla Coop di via Massarenti le contestazi­oni dei collettivi contro il banchetto di CasaPound: la polizia ha tenuto separati i due fronti, ma gli attivisti di CasaPound sono stati colpiti con palloncini pieni di vernice rossa

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