Travolto da una lastra di vetro Rischia la vita
L’infortunio all’Unicredit di via Del Lavoro. Stop di solidarietà per le vittime di Milano
Ferito da una lastra di 35 chili nel parcheggio di Unicredit, mentre i metalmeccanici bolognesi scioperano per i morti sul lavoro di Milano.
Ieri mattina stava passando delle lastre di vetro da 35 chili da un camion a due colleghi, nel parcheggio della Unicredit in via del Lavoro. Ma quando a un certo punto i due, che si erano allontanati per andare ad appoggiare il materiale, sono tornati, l’hanno trovato schiacciato dalle lastre rimaste nel camion. I vetri l’hanno bloccato, impedendogli di muoversi. Uno si è rotto e l’ha ferito gravemente. Sono partite le chiamate al 118 per i soccorsi. Ma per liberarlo sono dovuti intervenire anche i vigili del fuoco. La vittima dell’ennesimo infortunio sul lavoro viene dalla Campania, ha 32 anni. Lui e i colleghi lavorano come corrieri per la ditta napoletana Buonocore Trasporti srl. Adesso si trova in Rianimazione al Maggiore e in prognosi riservata, ma non è più in pericolo di vita. Saranno i carabinieri della stazione Navile, coordinati dalla pm Morena Plazzi, a indagare sull’incidente che poteva diventare l’ennesima tragedia di una strage che pare inarrestabile: quella degli infortuni mortali sul lavoro.
Una strage che non si è mai fermata, ma che è tornata di terribile attualità martedì, quando alla Lamina di Milano sono morti quattro operai. Ieri la Fiom ha indetto scioperi in diverse aziende metalmeccaniche italiane. A Bologna si sono fermati una ventina di stabilimenti per una o due ore a fine turno. Tra questi, alcuni big come Gd, Ima, Bonfiglioli, Toyota Cesab, Mec-Track. Anche gli altri sindacati, dove sono presenti, hanno proclamato l’astensione dal lavoro. Altre fabbriche si fermeranno la prossima settimana. «Delle cose sono state fatte sulla sicurezza — spiega Cristina Pattarozzi delle tute blu Cgil — ma molte sono ancora da fare. Più la dimensione diminuisce, più il problema si accentua».
Perché la via Emilia, sempre in cima negli indicatori economici dal Pil all’export all’occupazione, è anche ai vertici di una ben più drammatica graduatoria: quella dei morti sul lavoro. Nei primi 11 mesi del 2017 le denunce di infortunio mortale sono state 108, contro le 122 registrate dall’Inail al 30 novembre 2016. Non tutte vengono indennizzate: nel 2016 i casi indennizzati dall’Inail in regione furono 90 (618 in Italia), 18 nel Bolognese. Insomma, ogni quattro giorni in Emilia-Romagna almeno una persona è morta sul lavoro. In tutto trenta in più del 2015 e un numero più alto anche rispetto a 2014 e 2013. Per trovare un dato peggiore bisogna risalire al 2012, nel quinquennio le morti di lavoro accertate dall’Inail sono 393. A cui si aggiunge l’esercito degli infortunati: nei primi 11 mesi del 2017 le denunce per infortunio sono state 78.771.