Centro blindato per i gazebo di CasaPound e Forza Nuova La Fiom: «Vanno fermati»
Sbarca sotto le Torri la campagna elettorale dell’estrema destra. In una sola mattinata ben due banchetti per la raccolta delle firme necessarie alla presentazione delle liste dei candidati. Raccolta non facile e quindi la presenza dei neofascisti sulla scheda non è scontata. La loro presenza in centro, ieri, era invece ben visibile. Almeno in quei due punti della città rimasti blindati per almeno un paio d’ore. In piazza dei Martiri, dove c’era il gazebo di CasaPound, e in via Ugo Bassi con il banchetto di Forza Nuova, preso di mira dalle contestazioni degli attivisti di Hobo, tenuti a debita distanza da tre camionette e da una ventina di agenti di polizia.
È stata anche la giornata dell’ex senatore del Pdl Filippo Berselli, ora candidato di CasaPound alla Camera. «CasaPound dà una grande mano a quelli che stanno peggio. Una volta avevamo una sinistra che si occupava dei poveri, adesso abbiamo una sinistra delle banche», ha detto appena arrivato al banchetto in piazza dei Martiri, proprio davanti alla Coop. Prima di scegliere come obiettivo Forza Nuova, quelli di Hobo hanno provato a contestare gli altri militanti dell’estrema destra, ma i cordoni di polizia hanno reso impossibile l’azione di protesta. Gli antagonisti ci hanno riprovato anche in un secondo momento, quando gli attivisti di CasaPound avevano già smontato tutto, ma pure questo tentativo è andato a vuoto. «Mi sembra di essere tornato al passato, ai tempi del Msi. Ma noi non vogliamo passare per vittime. Le vittime non suscitano consenso», ha spiegato l’ex senatore.
Da quelle parti è passato anche il presidente del Quartiere Porto-Saragozza Lorenzo Cipriani, che non ha per nulla gradito il gazebo. «Sono venuto a vedere questo schifo», le sue prime parole. «Questa è una chiara provocazione — ha aggiunto — credo che associazioni che fanno chiaramente riferimento all’ideologia fascista non dovrebbero essere all’interno del campo democratico. Sono convinto che in questa legge ci sia qualcosa che non va». La reazione migliore, sostiene invece il sindaco Virginio Merola, «è ignorarli». «Non possiamo impedire queste manifestazioni», anche se il sindaco ha ribadito quanto aveva già detto tempo, e cioè che Palazzo d’Accursio, per quanto di sua competenza, non concederà il suolo pubblico alle sigle neofasciste.
Ad allarmarsi dopo questo primo sabato elettorale all’insegna dell’estrema destra è anche la Fiom che ha chiesto un incontro urgente prefetto e sindaco «affinché siano vietate le manifestazioni e le iniziative neofasciste e neonaziste in tutto il territorio metropolitano». Il sindacato è al lavoro per una mobilitazione «che può arrivare anche allo sciopero».
Berselli Mi sembra di essere tornato al passato, ai tempi del Msi Ma noi non vogliamo passare per vittime