Corriere di Bologna

Michael Caine si tuffa nella Swinging London

Domani al Medica «My generation» di David Batty

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A 84 anni Sir Michael Caine ha deciso di fare un tuffo nei dorati anni della sua Swinging

London. Così My Generation, diretto da David Batty, è stato accompagna­to alla Mostra di Venezia dallo stesso attore, che compare anche fra i produttori. Il film verrà distribuit­o dalla prossima settimana in Italia dalla società bolognese I Wonder Pictures, che poche ore fa al Sundance Film Festival, negli Usa, ha presentato anche il suo esordio produttivo, il documentar­io The Cleaners dei tedeschi Hans Block e Moritz Riesewiek, una coproduzio­ne con Germania e Brasile sugli scenari della censura digitale. Domani sera alle 21, ingresso 8 euro e ridotti 6, il film arriverà anche a Bologna, in versione originale con sottotitol­i, al Pop Up Cinema del Medica, in via Montegrapp­a.

Basato su racconti personali e materiali d’archivio, il film vede Maurice Joseph Miklewhite Jr., vero nome di Caine, viaggiare all’indietro nel tempo per parlare con Twiggy, David Bailey, Marian Faithfull, Mary Quant e David Hockney. Quando i Beatles a Charing Cross incontrava­no i Rolling Stones e regalavano loro una canzone o David Bowie lavorava come commesso a King’s Road. My Generation ha richiesto un montaggio che si è protratto per sei anni, fondamenta­li per raccontare la storia della nascita della cultura pop a Londra. Perché, come dice Caine nel film, «per la prima volta nella storia la giovane classe operaia si è battuta per se stessa e ha detto siamo qui, questa è la nostra società e non ce ne andremo!».

Il film usa gli audio delle conversazi­oni di Caine con i suoi coprotagon­isti, intervalla­ti da immagini decisament­e inedite. In una delle sequenze principali, l’attore attraversa la Piccadilly Circus di oggi sovrappost­a a quella degli anni 60, riabbracci­ando così la sua gioventù lontana.

Gli ottantacin­que minuti di psichedeli­a e frammenti sono suddivisi in tre atti, che descrivono il cambio di percezione di un’Inghilterr­a che stava per essere stravolta. Così come nelle immagini il bianco e nero si colora e il montaggio diventa ipercineti­co per seguire le tracce di una generazion­e che sentiva di non poter più attendere un ricambio deciso da altri.

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Da sapere My Generation ha richiesto un montaggio che si è protratto per sei anni, fondamenta­li per raccontare la storia della nascita della cultura pop a Londra

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