Novantamila tesserati ma spazi malmessi
Quasi 90.000 atleti tesserati tra città e provincia, con una percentuale ogni 1000 abitanti residenti dell’88,9% (la media regionale è dell’85,5% e quella nazionale del 74,7%), ma anche un misero 1% di impianti sportivi cittadini costruito negli anni 2000 (2 spazi su 3 sono infatti stati realizzati prima del 1980). Tanta passione per lo sport messa però a servizio di strutture non all’altezza della grande richiesta che si respira sotto le Due Torri: nell’area metropolitana il calcio rimane il più praticato a livello agonistico con 16.789 tesserati, segue il basket (9.608, a differenza del resto d’Italia dove il secondo gradino è del volley) e chiude il podio il tennis (7.989). «Bologna rimane sempre basket city, ma quello che emerge è una varietà interessante in tanti sport, una realtà particolare a livello nazionale» commenta Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma che ha realizzato un report sulla situazione sportiva in città. Se dai numeri emerge infatti una grande vivacità, grazie anche agli universitari con 10.000 iscritti al Cusb, viene evidenziato un grande ritardo dal punto di vista delle strutture. «In realtà sono tante e ben dislocate sul territorio – analizza Dondi –. Ma quello che pesa è un’età molto avanzata, che necessita di interventi da realizzare». Per esempio tra gli impianti a libera fruizione solo il 10% viene ritenuto soddisfacente e senza nessun bisogno di interventi. Per quanto riguarda la mappa cittadina gli spazi sportivi a gestione comunale sono in tutto 259: la presenza maggiore è al Navile (70), poi Borgo Panigale (65), segue San Donato-San Vitale (37), subito dopo Savena (33), dietro il Santo Stefano (31) e chiude Porto-Saragozza (23). Tra i dati positivi la percentuale di giovani che ha ammesso di aver praticato sport nell’ultimo anno(l ’84% degli studenti trai 6 e i 19 anni) e un buon livello tra gli over 65 (il 69%). Criticità invece tra i ragazzi stranieri: solo il 43% pratica sport in modo continuativo.