Corriere di Bologna

Piscina Longo, addio al tetto apribile

La soluzione sblocchere­bbe uno stallo di 15 anni

- M. G.

Alla fine l’annosa questione del tetto mobile della piscina Carmen Longo (o dello Stadio) potrebbe essere risolta evitando che la struttura avvenirist­ica pensata per quell’impianto funzioni: ovvero facendo in modo che la copertura, il vero gioiello di una delle due vasche olimpiche della città, non si apra e si chiuda come previsto dal progetto originario. La vicenda del tetto va avanti dal 2003, anno nel quale la piscina venne chiusa per riaprire nel 2016: attività riprese senza però vedere la volta moderna fare avanti e indietro in base alle necessità. «In realtà si tratta di un impianto utilizzato perlopiù dalle società sportive, non è uno di quelli dove in estate si va lì per prendere il sole — spiega Lepore —. L’apertura è sempre stata considerat­a necessaria più per un discorso di areazione e di manutenzio­ne per i dispositiv­i installati, non per le necessità della piscina. Al momento abbiamo intenzione di stanziare 550.000 euro per risolvere definitiva­mente i problemi, ma pensiamo anche che con nuove tecnologie si potrà permettere l’areazione in altri modi, senza aprire il tetto. Spendendo meno in modo da poter destinare quei fondi per altre strutture». Il consorzio che gestisce la Carmen Longo e le altre piscine comunali ha però da sempre ritenuto indispensa­bile l’apertura del tetto per il periodo estivo.

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