Imprese, Yoox parla svizzero
L’azienda rassicura su investimenti e lavoro. L’ad Marchetti: la sede resta italiana
Il colosso del lusso Richemont pronto a sborsare 2,7 miliardi per diventare il padrone unico di Yoox Net-a-Porter. L’ad Marchetti: «Un momento memorabile». Secondo Kpmg, negli ultimi quattro anni le fusioni e acquisizioni emiliane hanno fruttato 12,1 miliardi.
Pisani (Filcams Cgil) «L’importante è che gli investimenti non vengano messi in discussione»
Yoox Net-a-Porter costa 2,7 miliardi. Ieri, Compagnie Financière Richemont ha promosso un’Opa sul gioiello di Zola Predosa, di cui è socia di maggioranza relativa già dal 2015, dai tempi della fusione con Net-a-Porter. Si tratta della più costosa acquisizione di un’azienda del territorio da quando Lactalis, era il 2011, sborsò 3,7 miliardi per Parmalat. Certo, la sede legale di Ynap (che l’anno scorso ha ottenuto ricavi per 2,1 miliardi) è a Milano, ma il cuore pulsante del colosso dell’ecommerce dell’abbigliamento di lusso è sotto le Due Torri, tra l’hub tecnologico di Zola Predosa dove nel 2000 iniziò l’avventura di Yoox e il nodo logistico dell’Interporto.
Oggi Richemont detiene il 48,9% del capitale sociale totale di Ynap, in buona parte con azioni senza diritto di voto: la quota sul capitale sociale ordinario invece è del 24,97% e il gruppo svizzero del lusso (che in portafoglio ha già nomi come Cartier e Montblanc) vuole rilevare il restante 75,03%. Con un prezzo per azione di 38 euro. Ieri il titolo è schizzato a 37,56 euro, con un rialzo del 24,12%. L’esborso può arriva— re a 2,7 miliardi, significa che la società per Richemont ne vale 5,3. L’obiettivo è arrivare a revocare la quotazione da Piazza Affari, serve il 90% delle azioni. Venderà sicuramente il suo 5,7%, per quasi 200 milioni, il fondatore e ad Federico Marchetti, che parla di «un momento memorabile per Yoox Net-a-Porter».
Resta da capire che cosa succederà nel caso che l’Opa riesca. A partire dal futuro di Marchetti: «La prospettiva — — commenta in una nota l’ad non cambia assolutamente il mio impegno imprenditoriale in Ynap. La mia motivazione è sempre stata sognare ed innovare per i nostri clienti e questo non cambierà negli anni a venire». Toni simili dal presidente di Richemont Johann Rupert: «Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti dal management di Yoox Net-a-Porter Group guidato da Federico Marchetti e intendiamo supportarlo nel futuro».
Poi c’è il tema dell’impegno su Bologna. Gli svizzeri spiegano che l’intenzione è «mantenere la sede di Ynap in Italia». La sede centrale è a Milano, ma l’impatto occupazionale sul territorio è enorme: sui 1.500 dipendenti diretti in Italia (dati della società), tra Zola Predosa e l’Interporto i sindacati ne stimano almeno 700, oltre ai circa 500 degli appalti. E sempre nei due siti bolognesi sono previste 500 assunzioni (225 già effettuate) entro fine 2020. Merito anche di un accordo tra Ynap, Invitalia, il Ministero dello Sviluppo economico e la Regione Emilia-Romagna, in virtù del quale il Mise finanzierà con 28 milioni il piano di investimenti da 211 milioni di Ynap. Soldi che per il governatore Stefano Bonaccini, che parla di «una nuova grande opportunità di sviluppo», non dovrebbero essere in discussione: «Tutto ciò che va a rafforzare il capitale e la possibilità di investimento, in un mercato che è libero, va a premio, e mi auguro che sia così, di investimenti in questo territorio e anche, perché no, di nuovi posti di lavoro nei prossimi anni».
Anche i sindacati non sembrano troppo preoccupati dall’operazione: «È importante che venga mantenuta la sede in Italia e sia mantenuta fede agli impegni assunti», avverte il segretario della Cisl Danilo Francesconi. Per Stefania Pisani della Filcams Cgil «l’importante è che gli investimenti non vengano messi in discussione, ma mi risulterebbe abbastanza strano».