L’anno 1917 riletto (oggi e domani) da ErosAntEros
L’anno che cambiò il mondo. Torna la Rivoluzione d’ottobre nelle parole piene di ottimismo sulla possibilità di ricostruire il mondo dei poeti russi di quegli anni. Majakovskij, primo tra tutti, che voleva portare i pianoforti per le strade e accende il cielo di stelle; poi Blok, Chlebnikov, Esenin, Pasternak, Geršenzon, con i colori accesi, e gli impeti tribunizi dei simbolisti, dei cubofuturisti. Più tradi si insinuerà la disillusione, il senso di una meravigliosa storia di nuove possibilità tradita. «1917» è uno spettacolo di ErosAntEros, nato l’anno scorso per un’edizione di Ravenna Festival tutta dedicata all’Ottobre sovietico. Va in scena stasera e domani alle 20.30 nella sala piccola dell’Arena del Sole. Ci raccontano gli autori, Davide Sacco, musicista e regista, e Agata Tomsic, interprete, inguainata nello squadrato costume bianco e nero da Pierrot costruttivista disegnato da Laura Dondoli: «Volevano narrare la rivoluzione, mettendo al centro i suoi poeti. Ci siamo rivolti a uno studioso come Fausto Malcovati, uno dei più accreditati slavisti, esperto di teatro. Abbiamo provato a ricostruire la temperatura della rivoluzione, come veniva percepita, come utopia di un mondo di liberi e uguali». Ai sogni dei poeti si contrappone la musica cupa del Quartetto n. 8 di Shostakovich, scritto per le vittime della guerra e dei fascismi, disarticolato e rimontato da Sacco. Ci spiega Agata Tomsic: «Lo esegue il quartetto Nous, punteggiando la mia voce recitante, con Davide che dal vivo interviene sugli altri interpreti con il live electronics, a volte andando a indirizzare la parola, altre volte facendo influenzare da essa la musica». Mentre sullo sfondo scorrono video-animazioni di Gianluigi Sacco ispirate a un’edizione illustrata del poema Lenin di Majakovskij.