Corriere di Bologna

Il Pd d’Emilia incassa l’invasione centrista Dopo Casini può arrivare anche Lorenzin

Castaldini capolista alla Camera. E tra i candidati dem ritorna il nome di Elisabetta Gualmini

- Olivio Romanini @olivioroma­nini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Per dirla con il ministro uscente Gian Luca Galletti «l’alleanza fra i centristi moderati e i progressis­ti di sinistra è l’unica formula possibile per continuare quel percorso di riforme che abbiamo intrapreso in questi anni». Per ora i sondaggi non prevedono che sarà anche la formula vincente, come prevede Galletti, ma di sicuro questa alleanza è un fatto politico nuovo che viene in qualche modo suggellato proprio in Emilia-Romagna. Ieri infatti si è appreso che, dopo aver incassato la candidatur­a di Pier Ferdinando Casini nel collegio uninominal­e del Senato a Bologna, il Pd regionale potrebbe dover fare un altro sacrificio in favore dei centristi: il ministro della Salute Beatrice Lorenzin potrebbe essere candidata in un collegio uninominal­e in Emilia. Meglio usare ancora il condiziona­le, perché nella serata si parlava anche di una sua corsa a Lucca, anche se l’Emilia resta la pista più concreta.

Se a questi due big si aggiunge la probabile candidatur­a dell’ex Ncd Sergio Pizzolante a Rimini si comprende come il patto tra Pd e centristi venga suggellato soprattutt­o in Emilia. Se il Pd «regala» tre seggi ai centristi, il partito di Beatrice Lorenzin cercherà di fare la sua parte per portare un po’ di voti all’alleanza. A Bologna infatti i centristi hanno deciso che la capolista alla Camera sarà Valentina Castaldini, ex consiglier­e comunale e portavoce nazionale dell’ex Ncd, mentre Elisabetta Tanari, sindaco di Gaggio Montano, sarà la capolista al Senato. Per Castaldini, vicina a Comunione e Liberazion­e e con un discreto pacchetto di voti, si tratta di un investimen­to sul futuro, perché al momento è estremamen­te complicato che la lista raggiunga il quorum per far scattare i seggi al proporzion­ale.

Un seggio uninominal­e sarà dato dal Pd in Emilia anche agli alleati a sinistra, quelli della lista Insieme in cui sono confluiti prodiani, verdi e socialisti. Con ogni probabilit­à, dopo il sacrificio di Giulio Santagata che ha accettato di fare il capolista al proporzion­ale a Bologna, il posto caldo all’uninominal­e a Modena dovrebbe essere di Serse Soverini. Non dovrebbero invece esserci seggi per i Radicali in Emilia, che presentera­nno le loro liste al proporzion­ale.

Per il resto quello di ieri è stato il giorno più lungo per le candidatur­e di Pd e alleati in regione, ma 24 ore non sono bastate e per sciogliere gli ultimi nodi e ci si è presi anche la notte. La consapevol­ezza di tutti i protagonis­ti, dirigenti del Pd, parlamenta­ri al secondo e al terzo giro, nuovi candidati, quasi esclusi, è che ci possa essere spazio anche per altre grosse sorprese. Qualcuno potrebbe andare a dormire (se mai ci andrà) con un piede in Parlamento e ritrovarsi fuori alle prime luci del mattino. Il nome che nelle ultime ore è tornato nei radar è quello della vicepresid­ente della Regione, Elisabetta Gualmini. Lei ha fatto sapere più volte di non essere della partita, ma il suo profilo è tornato di grande attualità anche come eventuale capolista al proporzion­ale alla Camera, un seggio che nei giorni scorsi era stato associato a Piero Fassino. Restano praticamen­te blindate le candidatur­e della sindacalis­ta Carla Cantone, di Andrea De Maria e di Gianluca Benamati e anche Francesca Puglisi ieri sera era fissa nella casella dell’uninominal­e al Senato. Per tutto il resto si entra nel terreno oscuro delle trattative della notte.

 ?? In arrivo ?? Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin potrebbe essere candidata in un collegio uninominal­e in Emilia: un nuovo «sacrificio» per i Dem del territorio
In arrivo Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin potrebbe essere candidata in un collegio uninominal­e in Emilia: un nuovo «sacrificio» per i Dem del territorio

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