Consumi, meno auto e più arredamento Ma gli emiliani abbandonano tv e tablet
Findomestic: la spesa per i beni durevoli cresce del 3%. Bologna seconda in Italia per reddito
televisioni calano, le auto crescono, ma lentamente: complessivamente le famiglie della via Emilia aprono il portafoglio sempre di più, soprattutto per i mobili. È la fotografia della nostra regione scattata dall’Osservatorio Findomestic, che analizza l’andamento dei consumi nelle regioni e nelle province italiane. E che restituisce un’immagine dell’andamento dell’economia dei territori. A partire dalla ricchezza di chi ci vive. Nel 2017 l’Emilia-Romagna è la seconda regione italiana per reddito disponibile pro capite con 22.927 euro ad abitante. Meglio fa solo il Trentino-Alto Adige, ma la via Emilia piazza quattro province tra le prime dieci italiane: Bologna, che è seconda in Italia e vede un reddito medio di 26.025 euro (mille in più rispetto al 2015), Forlì-Cesena, Modena e Parma. In fondo si trovano Ferrara e Rimini, ma gli estensi sono cresciuti più di tutti: nel 2017 il loro reddito è aumentato del 3%.
Se i portafogli si riempiono, le spese vanno di conseguenza. E così i consumi per beni durevoli crescono : nel 2017 gli emiliano-romagnoli hanno speso 5,62 miliardi tra veicoli, elettrodomestici, elettronica di consumo, arredamento e supporti tecnologici. Escludendo però prodotti di rilievo come i cellulari. Rispetto al 2016 le spese sono cresciute di 162 milioni, il 3%: solo in Piemonte c’è stata un’impennata più alta. E il livello di spesa delle famiglie emiliano-romagnole si è attestato sui 2.807 euro, 75 in più del 2016 e 450 in più della media italiana. Solo le famiglie del Trentino-Alto Adige spendono più delle emiliane. Modena è la seconda provincia italiana per spesa familiare: 3.063 euro. Seguono Reggio Emilia, Piacenza e, al quarto posto, Bologna (2.806 euro).
Le auto assorbono ancora la maggior parte della spesa, 3,5 miliardi tra nuove e usate. Ma il trend di crescita ha subito una brusca frenata: l’aumento di immatricolazioni di auto nuove acquistate dalle famiglie è crollato dal 10,6 all’1,1% (dal 10,6 al 2,2% a Bologna). Per una spesa complessiva di 1,87 miliardi, appena 32 milioni in più del 2016. «I tassi sono diminuiti perché le famiglie avevano già cambiaLe to l’auto nel biennio 20152016», spiega il responsabile dell’Osservatorio Findomestic Claudio Bardazzi. Sull’usato i passaggi di proprietà crescono del 5,6%. Vanno bene, ma meno rispetto al resto d’Italia, anche le auto nuove acquistate dalle aziende: le immatricolazioni crescono del 15,5% (ma solo del 6,2% a Bologna).
Continua il boom dei motoveicoli, che hanno fatto spendere 144 milioni di euro, 12 in più del 2016, agli emiliani (e 49 solo ai bolognesi). Invariata la spesa per elettrodomestici, accelera quella per i mobili: più 3%, l’aumento più elevato in Italia per un comparto in cui gli abitanti della regione hanno messo 1,26 miliardi e i bolognesi da soli 299 milioni. Favoriti, in questo, dalla proroga degli incentivi fiscali e dalla ripresa del mercato immobiliare. Mentre è fuga dagli schermi di tutti i tipi: l’elettronica di consumo, un comparto in cui i televisori incidono per l’85%, vale 158 milioni in regione, il 3,6% in meno del 2016. E se la «vecchia» tv piange, non ridono pc e tablet: gli acquisti per information technology si sono fermati a 188 milioni di euro (46 a Bologna), quattro in meno del 2016.