Asili, metà no vax ancora fuorilegge
Tra un mese la scadenza per mettersi in regola. Il bilancio dell’Ausl: copertura ok
L’obbligo sta funzionando e la copertura vaccinale sta aumentando. In alcuni casi arrivando alla soglia del 95% raccomandata dall’Organizzazione mondiale di sanità. Resta però ancora scoperto circa il 48% di chi non era in regola il 31 ottobre alla materna e circa il 14% di chi frequenta la scuola dell’obbligo. Per tutti il termine ultimo è il 10 marzo. A fare il bilancio, a poco più di un mese, è la responsabile della Pediatria di comunità dell’Ausl Rita Ricci.
L’obbligo sta funzionando e la copertura vaccinale sta aumentando. In alcuni casi arrivando alla soglia del 95% raccomandata dall’Organizzazione mondiale di sanità. Resta però ancora scoperto circa il 48% di chi non era in regola il 31 ottobre alla materna e circa il 14% di chi frequenta la scuola dell’obbligo. Per tutti il termine ultimo è il 10 marzo.
A poco più di un mese dalla scadenza negli uffici dell’Ausl si respira un’aria di soddisfazione. «La legge funziona, registriamo un balzo in avanti delle vaccinazioni», esulta Rita Ricci, responsabile della Pediatria di comunità dell’Ausl che segue le vaccinazioni obbligatorie per tutti i bambini di Bologna e provincia. «Confrontando i dati ufficiali del 2016 con i nostri dati dell’anagrafe vaccinale del 2017, che sono ufficiosi finché la Regione dopo averli elaboratili pubblicherà,vediamo che i bambini nella maggior parte sono vaccinati, in molti casi più del 95% o con percentuali vicine a questa soglia di legge», prosegue Ricci.
A titolo di esempio, Ricci mostra la coorte dei nati nel 2014 che nel 2016 avevano 2 anni e nel 2017 3 anni. «Nel 2016 per le quattro vaccinazioni che allora erano obbligatorie la copertura era del 92,3% mentre nel 2017 per le obbligatorie salite a sei siamo al 95%, quindi sono stati recuperati 2,7 punti percentuali. Per la polio siamo sopra il 96%. Se guardiamo il morbillo, la parotite e la rosolia nel 2016 la copertura era dell’86,7% mentre oggi è al 94,5%, con un recupero di quasi 8 punti percentuali. È un dato molto bello e interessante». Anche confrontando chi aveva 2 anni nel 2016 con chi aveva 24 mesi nel 2017 la percentuale è del 95,7% per l’esavalente e 94,4% per morbillo parotite rosolia. «Ed è così per tutte le coorti di nascita — prosegue Ricci —. Guardando al 2009 come data di nascita, i bambini cioè che nel 2016 avevano 7 anni, la copertura per due dosi di morbillo era nel 2016 87,7% e oggi quegli stessi bambini che hanno 8 anni sono vaccinati per il 91,3%, con un recupero di tre punti. Solo la polio è salita dal 90,4% del 2016 al 93,5% del 2017, un risultato mai visto». Restando alla scuola dell’obbligo, e per una malattia come il morbillo di cui si parla molto (cinquemila casi in Italia nel 2017, sei volte in più che nel 2016), i sedicenni nel 2016 erano vaccinati per il 92,8% contro il 94,2% di quest’anno. Ci sono però ancora bambini da recuperare.
A fine ottobre l’Ausl ha fatto recapitare circa 10.700 lettere ai bimbi nati tra il 2015 e il 2001 che non risultavano in regola. «Dai 3 ai 5 anni erano 2.085 — chiarisce Ricci —, il 52% si è presentato ai nostri ambulatori e ha iniziato o concluso l’iter o ha portato un certificato vaccinale di altra azienda o ha fatto un colloquio. Gli altri hanno posticipato l’incontro». Dunque quasi la metà ancora non è in regola. Analogamente, degli oltre ottomila dai 6 ai 16 anni a cui è arrivata la lettera, l’86,4% si è messo in regola. I restanti? «Hanno posticipato l’appuntamento oppure non hanno risposto — risponde Ricci —. Finché non parte l’iter dell’inadempienza è difficile dire quanti sono i No Vax, i genitori possono decidersi in qualunque momento. Rimandare i colloqui è d’altra parte una strategia che già conosciamo. Anche se c’è chi ci ha ringraziato perché si era dimenticato di vaccinare il figlio».