Vaccini, giustizia e mercato Ue I cooperatori scoprono Luigi
A volte basta poco per seppellire l’ascia di guerra. Un colloquio di un’ora, a porte chiuse, lontano da orecchie indiscrete. Per parlare di economia internazionale, politiche europee e temi del dibattito nazionale, come i tempi della giustizia e i vaccini. Nella stessa stanza ci sono Luigi Di Maio e Mauro Lusetti. Uno è il vicepresidente della Camera, che nel 2015 accusò frontalmente le coop: «Crediamo che le cooperative siano diventate le lavatrici dei soldi sporchi della mafia». L’altro è il presidente di Legacoop nazionale, che gli rispose per le rime: «Sta farneticando su questioni che non conosce», replicò minacciando azioni legali il numero uno dei cooperatori rossi. Quelli contro cui la furia grillina più si è scatenata in questi anni. Ma fra poco più di un mese si va alle elezioni, Di Maio vuole apparire come un premier credibile e le coop vogliono conoscere quello che potrebbe essere il prossimo capo di governo. Così, per un’ora, nella stessa stanza si sono trovati una ventina di cooperatori.
C’era il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, che faceva gli onori di casa come numero uno di Conserve Italia: «Un incontro apprezzato dai presenti», sintetizzerà poi. C’era il presidente di Granarolo e della Fiera Gianpiero Calzolari, ex presidente di Legacoop Bologna con un passato da sindaco di Monzuno in quota Pci. Hanno sottoposto il leader grillino a un fuoco incrociato di domande, da cui Di Maio non si è sottratto rispondendo colpo su colpo. Un clima cordiale, secondo un altro spettatore il leader pentastellato è apparso come «una persona preparata, diversa da come appare in televisione». E se è difficile immaginare che le cooperative si spostino in massa sul Movimento Cinque Stelle, l’incontro è considerato «utile» dai cooperatori.
Il candidato premier ha assicurato che il Movimento Cinque Stelle è a favore dei vaccini, che non è la politica a stabilire se una persona si deve vaccinare o no, che «le regole deve stabilirle la comunità scientifica». Ha affrontato i temi della giustizia, d’accordo con i cooperatori sulla necessità di «diminuire i tempi dei processi e aumentare la produttività dei tribunali». Tema caro alle coop, che in passato hanno puntato il dito sulle assoluzioni dei manager di Cpl Concordia, arrivate anni dopo la bufera, ma su cui il M5S è storicamente molto più giustizialista: «Ma alcune posizioni dall’opposizione te le puoi permettere, quando ti candidi a governare bisogna che guardi in faccia la situazione...», sintetizza un cooperatore. E d’altra parte, ironizza, i grillini «hanno cambiato opinione anche sugli avvisi di garanzia», da quando le notifiche sono toccate alla sindaca di Roma Virginia Raggi e a quello di Livorno Filippo Nogarin. Insomma, c’è sempre tempo per cambiare idea. E per tornare a parlarsi, soprattutto se mancano pochi giorni alle urne.