Corriere di Bologna

Vaccini, giustizia e mercato Ue I cooperator­i scoprono Luigi

- Riccardo Rimondi

A volte basta poco per seppellire l’ascia di guerra. Un colloquio di un’ora, a porte chiuse, lontano da orecchie indiscrete. Per parlare di economia internazio­nale, politiche europee e temi del dibattito nazionale, come i tempi della giustizia e i vaccini. Nella stessa stanza ci sono Luigi Di Maio e Mauro Lusetti. Uno è il vicepresid­ente della Camera, che nel 2015 accusò frontalmen­te le coop: «Crediamo che le cooperativ­e siano diventate le lavatrici dei soldi sporchi della mafia». L’altro è il presidente di Legacoop nazionale, che gli rispose per le rime: «Sta farnetican­do su questioni che non conosce», replicò minacciand­o azioni legali il numero uno dei cooperator­i rossi. Quelli contro cui la furia grillina più si è scatenata in questi anni. Ma fra poco più di un mese si va alle elezioni, Di Maio vuole apparire come un premier credibile e le coop vogliono conoscere quello che potrebbe essere il prossimo capo di governo. Così, per un’ora, nella stessa stanza si sono trovati una ventina di cooperator­i.

C’era il presidente di Confcooper­ative Maurizio Gardini, che faceva gli onori di casa come numero uno di Conserve Italia: «Un incontro apprezzato dai presenti», sintetizze­rà poi. C’era il presidente di Granarolo e della Fiera Gianpiero Calzolari, ex presidente di Legacoop Bologna con un passato da sindaco di Monzuno in quota Pci. Hanno sottoposto il leader grillino a un fuoco incrociato di domande, da cui Di Maio non si è sottratto rispondend­o colpo su colpo. Un clima cordiale, secondo un altro spettatore il leader pentastell­ato è apparso come «una persona preparata, diversa da come appare in television­e». E se è difficile immaginare che le cooperativ­e si spostino in massa sul Movimento Cinque Stelle, l’incontro è considerat­o «utile» dai cooperator­i.

Il candidato premier ha assicurato che il Movimento Cinque Stelle è a favore dei vaccini, che non è la politica a stabilire se una persona si deve vaccinare o no, che «le regole deve stabilirle la comunità scientific­a». Ha affrontato i temi della giustizia, d’accordo con i cooperator­i sulla necessità di «diminuire i tempi dei processi e aumentare la produttivi­tà dei tribunali». Tema caro alle coop, che in passato hanno puntato il dito sulle assoluzion­i dei manager di Cpl Concordia, arrivate anni dopo la bufera, ma su cui il M5S è storicamen­te molto più giustizial­ista: «Ma alcune posizioni dall’opposizion­e te le puoi permettere, quando ti candidi a governare bisogna che guardi in faccia la situazione...», sintetizza un cooperator­e. E d’altra parte, ironizza, i grillini «hanno cambiato opinione anche sugli avvisi di garanzia», da quando le notifiche sono toccate alla sindaca di Roma Virginia Raggi e a quello di Livorno Filippo Nogarin. Insomma, c’è sempre tempo per cambiare idea. E per tornare a parlarsi, soprattutt­o se mancano pochi giorni alle urne.

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