Dentro le opere di Primo Levi
Fanny & Alexander dedicano tre tappe in via Zamboni al testimone della Shoah
Si snoda nel cuore della città e va verso la provincia la Giornata della Memoria di Bologna. Nell’ambito delle iniziative intitolate «La via Zamboni», che riprendono oggi dopo l’esperimento dell’anno scorso, si potrà viaggiare nelle opere di Primo Levi grazie a uno spettacolo itinerante di Fanny & Alexander. Le parole dello scrittore risuoneranno attraverso la voce di un attore, Andrea Argentieri, guidato dal regista Luigi de Angelis con le tecniche dell’eterodirezione, in tre luoghi correlati con le tre opere narrative del grande testimone torinese della Shoah. In una casa privata in via de Rolandis
Risuoneranno le parole dello scrittore in tre luoghi correlati con le sue opere narrative
1 al tramonto si ascolteranno pagine di Se questo è un uomo, con brani filmati delle Teche Rai (ore 17.17, per 25 spettatori). Ci si sposterà alle 19 verso l’esattezza della chimica, con voci dal Sistema periodico, nell’aula magna del dipartimento di Chimica «Ciamician» in via Selmi 2. Il viaggio si concluderà alle 20.15 nella sala del Consiglio di palazzo Malvezzi in via Zamboni 13 con I sommersi e i salvati, guidato dalla domanda su quanto e come ancora la testimonianza (Il piccolo bambino ebreo) con Massimo Manini.
Spostandosi in provincia, al teatro Biagi-D’Antona di Castel Maggiore troviamo alle 21
Due soldi di cioccolata, reading di Rossella Dassu dalla storia della mondina Eleonora Sambri raccontata da Maurizio Garuti. In piazza Garibaldi a Bazzano il Teatro delle Ariette con il Laboratorio di pratica teatrale e i giovani del collettivo La Notte presenta dalle 18 alle 22 frammenti dalla pièce teatrale di Peter Weiss
L’istruttoria, sul processo di Norimberga. Dalle 15 alle 18 invece si svolge un pellegrinaggio nel Cimitero militare germanico della Futa, dove Archivio Zeta presenta Winterreise, letture di brani di Ray Bradbury, Primo Levi, Elie Wiesel, Hannah Arendt, Tzvetan Todorov, Heinrich Himmler, Vasilij Grossman nel luogo che più di tutti, nel bolognese, conserva le memorie dell’orrore della guerra.