Corriere di Bologna

«La forza della Lega? Parlare alle emozioni»

- Marco Marozzi

Il professore racconta: «Il pregio della Lega è di essere radicata sul territorio e di rappresent­are emozioni che possono piacere o non piacere, persone e anche aspirazion­i . Sono cose, queste, che durano nel tempo». Il «popolo di sinistra» nelle sedie lì davanti annuisce. E parte il dibattito su una storia che viene da lontano ma si sente sfuggita. «Una delle cose sensate che disse D’Alema è che la Lega è una costola della sinistra. Come siamo messi se loro vanno avanti e noi indietro? Ma chi rappresent­ano i candidati del Pd?». «Parlare di politica al bar» è il tema annunciato da volantini e manifesti con i fumetti tragicomic­i dei Simpson. Luogo: il Circolo Costa, in via Azzogardin­o. A tirare le fila, ieri, è stato chiamato Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienze politiche a Bologna e di European Studies alla Johns Hopkins University, accademico dei Lincei. La sua amarezza è sorridente e in diversi ricordano la «delusione immensa» narrata a un appuntamen­to precedente da un collega di Pasquino al Mulino, Carlo Galli, presidente dell’Istituto Gramsci, deputato bersaniano tornato a casa dopo una legislatur­a. «Aveva grandi aspettativ­e e invece ci ha fatto un quadro di grande declino del Parlamento». Pasquino, che è stato anche lui in Parlamento dall’83 al ‘96, parla di «istituzion­i che vanno continuame­nte stimolate». «Già ma i nostri fanno gli accordi fra di loro, altro che Parlamento» commenta un popolo di qualche decina di «cani sciolti» della sinistra, sciolti non per loro scelta — spiegano — ma per la mancanza di partiti di riferiment­o. «Io non so per chi votare: anche Prodi si mette a tirare la volata a Renzi» dice Isabella che lavorò con Zangheri. «Se va bene finiremo con un governo Berlusconi-Renzi», è la previsione generale.

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