Cgil in piazza. La Lega rilancia
Sindacato, Anpi, Pd e Leu sabato sfilano contro il fascismo. Ma la Fiom va a Macerata
Dopo i fatti di Macerata e dopo l’appello del sindaco ad evitare manifestazione nella città marchigiana, Cgil, Anpi, Libera e Arci hanno indetto una manifestazione contro i fascismi per domani in piazza Nettuno a Bologna, una iniziativa a cui aderirà al gran completo anche il Pd. La Fiom Emilia-Romagna invece non rispetta le indicazioni del sindaco e sarà presente sia a Bologna che a Macerata.
E intanto a Bologna il candidato della Lega Gianni Tonelli che aveva paragonato gli spari di Macerata a chi distrugge gli autovelox, non indietreggia: «Datemi pure del razzista ma le polemiche nei miei confronti le considero un regalo visto che aumenta la mia visibilità».
Era difficile prevedere che nella campagna elettorale uno dei temi chiave diventasse la lotta al fascismo, ma siamo arrivati a questo punto. E così, dopo che il sindaco di Macerata (la città dove due nigeriani sono indagati in seguito al ritrovamento del cadavere di una diciottenne e un simpatizzante dell’estrema destra ed ex candidato leghista ha sparato sugli immigrati per ritorsione) ha chiesto a tutti di evitare manifestazioni nella città marchigiana, Anpi, Arci, Cgil e Libera hanno deciso di organizzare una manifestazione antifascista domani alle 10 in piazza del Nettuno. La Fiom invece non rispetterà l’appello del sindaco di Macerata e andrà a sfilare con una sua delegazione nella città marchigiana. Le tute blu dell’Emilia-Romagna si divideranno così in due tronconi: una parte sarà nelle Marche, dove contano di andare anche molti attivisti dei collettivi universitari, l’altra sfilerà davanti al Nettuno.
«La risposta all’appello del sindaco di Macerata — hanno scritto ieri in una nota Anpi, Arci, Cgil e Libera — non suoni come un “liberi tutti”, ma al contrario sproni a un maggiore impegno nel contrasto dell’insorgere dei nuovi fascismi e allo sdoganamento di cui hanno troppo spesso giovato». E ancora: «Per questo crediamo che si debbano moltiplicare le iniziative antifasciste e antirazziste in tutto il Paese». Diversa la posizione delle tute blu, riassunta dal segretario regionale Fiom Bruno Papignani: «C’è stata una certa confusione, non sempre le ciambelle riescono col buco... Non ci possiamo mettere a discutere su quale iniziativa è più antifascista. Non lasciare manifestare chi è per la democrazia secondo me è grave e vorrei che nelle piazze si parlasse di antifascismo più che di divieti e permessi a scendere in piazza».
Alla manifestazione di sabato in città ha aderito anche il Pd. «Ci saremo con tanti iscritti ed elettori per esprimere il nostro no ad ogni forma di violenza e di prevaricazione e per ribadire con forza l’opposizione del Pd a chi semina odio e intolleranza». Ci sarà tutto il gruppo dirigente del partito, dal segretario provinciale Francesco Critelli, al segretario emiliano-romagnolo Paolo Calvano, fino al capogruppo in Regione Stefano Caliandro. Ma ci sarà anche Liberi e uguali, con l’ex governatore Vasco Errani.
Non si spegne intanto la polemica sulle dichiarazioni del candidato della Lega Gianni Tonelli, che nei giorni scorsi ha fatto un parallelo tra la gente esasperata che distrugge gli autovelox a Imola e l’uomo che ha aperto il fuoco sugli immigrati a Macerata. Il Pd voleva portare il caso in Consiglio comunale, ma l’ufficio di presidenza di Palazzo d’Accursio ha detto no. Motivo: la scarsa attinenza con le competenze del Comune sulla materia. A porre la questione è stato il capogruppo dem Claudio Mazzanti: «Ho presentato una domanda — ha raccontato alla Dire — in cui chiedevo non solo un giudizio politico da parte della giunta, ma anche come intendesse muoversi per placare gli animi, visto che quelle parole, tra l’altro provenienti da un ispettore capo di polizia, creeranno ulteriore tensione». Il capogruppo non accusa l’ufficio di presidenza (la presidente è peraltro la dem Luisa Guidone), ma non rinuncerà a sollevare l’argomento in aula. «Ho preso atto, non voglio litigare con l’ufficio di presidenza, ma voglio esprimere un giudizio su quello che è successo, perché qualcuno sta rimestando nel torbido. Domani avrò cinque minuti di tempo per illustrare un’altra domanda e non starò zitto».
Naturalmente l’intreccio di tutte queste questioni rischia di rendere incandescente il clima anche qui nelle ultime settimane della campagna elettorale. Da più parti si sono levati appelli alla moderazione, ma per ora sembra di capire che siano tutti caduti nel vuoto.
L’ex governatore Anche Vasco Errani, candidato con Leu al Senato, parteciperà alla manifestazione