La campagna del nuovo Errani fra ex compagni e comitati
Per un giorno l’ex governatore della Regione Vasco Errani resterà nel posto dove è sempre stato: al fianco dell’Anpi, della Cgil, dell’Arci, di Libera e degli ex compagni di partito del Pd. Oggi sarà in piazza Nettuno a Bologna vicino alle bandiere dei Dem, il partito che ha contribuito a fondare e dal quale è uscito con grande sofferenza per dare vita a Liberi e Uguali insieme a Pier Luigi Bersani e ad altri compagni di viaggio.
Poche ore dopo la sua adesione al corteo bolognese il suo partito a Roma aveva deciso di presentarsi comunque a Macerata per manifestare contro il rischio di fascismo e razzismo nonostante l’appello in senso contrario del sindaco di Macerata e nonostante il fatto che la Prefettura non avesse autorizzato iniziative nella città sconvolta nelle ultime settimane prima dall’uccisione di una ragazza e poi da un raid contro gli immigrati. E in quelle ore a chi lo sentiva e parlava con lui veniva il sospetto che da uomo delle istituzioni la decisione di Leu non gli avesse fatto fare i salti di gioia. Inutile sollecitarlo sull’argomento Macerata perché non ne voleva sapere di commentare il caso che spaccava le due sinistre in Italia.
Nella serata di ieri la Prefettura ha cambiato idea e ha autorizzato un corteo antifascista a Macerata, una decisione che ha alleggerito le tensioni nel campo del centrosinistra ma che non toglie valore politico alla decisione che aveva maturato per tempo Vasco Errani: quella di restare a Bologna.
Così l’ex presidente ha spiegato le motivazioni della sua scelta: «Liberi e Uguali come ha detto anche Pietro Grasso ha deciso che sarà in tutte le piazze e in tutte le iniziative in cui si manifesta pacificamente contro il fascismo e il razzismo, ogni manifestazione è importante».
Non una parola contro il ministro dell’Interno Marco Minniti, non una parola di polemica, solo la volontà di provare ad unire: dentro Liberi e Uguali come in tutti i partiti e i movimenti c’è una parte di lotta e una di governo e non c’è dubbio che l’ex presidente della Regione, Vasco Errani sia il capofila di questa seconda anima. È tra i dirigenti di prima fila di Liberi e Uguali quello che pensa con maggiore insistenza a quello che succederà dopo il 4 marzo e all’idea di una possibile ricomposizione del centrosinistra.
«Saremo anche alla manifestazione nazionale a Roma — fa sapere Errani — è importante manifestare ovunque a favore della Costituzione che è nata dalla Resistenza e serve unità in nome della Costituzione».
Ieri Liberi e Uguali in Emilia-Romagna, ancora prima delle novità arrivate da Macerata, aveva fatto una nota per spiegare che quello che è successo «è un atto di terrorismo a matrice razzista e fascista» perché «quando dai proclami xenofobi si passa al sangue per le strade occorre reagire e la risposta al terrorismo deve essere la stessa impiegata dall’Europa dei popoli che non si lascia intimidire». Poi per risolvere alla radice il tema delle diverse manifestazioni, il partito di Bersani ed Errani in Emilia ha spiegato che parteciperà a quattro manifestazioni: domani a Piacenza, Bologna e Macerata e il prossimo 24 febbraio a Roma. Proprio nella capitale potrebbe esserci la prima manifestazione unitaria nella quale sfileranno insieme sia il Pd che Leu. L’antipasto però sarà quello di oggi a Bologna dove Errani, il grande mediatore, sarà in piazza insieme al gruppo dirigente del Pd emiliano e bolognese. Intanto seppure in bassa frequenza Errani continua la sua campagna elettorale: stasera sarà a casa di Otello Ciavatti, presidente dello storico comitato piazza Verdi per parlare dei problemi della zona universitaria.