Scarcerati i due nomadi accusati di furto «Non torna la descrizione delle vittime»
Tornano in libertà Benito D’Amico e Fortunato Restivo, i due nomadi di origini siciliane finiti in manette martedì mattina con l’accusa di furto aggravato in concorso ai danni di due ultraottantenni di Argelato e San Giorgio di Piano. Per il gip Alberto Gamberini i gravi indizi di colpevolezza che giustificavano la custodia in carcere «si sono affievoliti» in quanto si basavano sul riconoscimento fotografico da parte delle due vittime, ma una delle due aveva descritto il 32enne D’Amico come un uomo alto 1 metro e 90 centimetri, mentre è più basso di trenta centimetri.
«Considerato che la gravità indiziaria era fondata, in misura assai rilevante — scrive il gip —, sull’identificazione fotografica effettuata dalle persone offese in termini di assoluta certezza; considerato che i coniugi L.B. hanno descritto il D’Amico come alto 1,90 mt; rilevato che in sede di interrogatorio, il giudice ha dato atto che il D’Amico è alto circa 1,60» per il giudice non ci sono più elementi sufficienti per tenerli in carcere. Venendo meno la certezza del riconoscimento fotografico di uno dei due indagati, il giudice ha disposto la scarcerazione anche di Restivo.
I due erano stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di furto aggravato. Secondo la pm Michela Guidi sarebbero gli autori di due furti in casa commessi tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre da due finti vigili urbani che avevano bussato alla porta di anziane signore con la scusa di una fuga di gas. I carabinieri della compagnia di San Giovanni in Persiceto avevano avviato le indagini incrociando le celle agganciate dai telefoni e il riconoscimento fotografico delle vittime. I due, secondo i militari, in quel periodo si trovavano nel territorio di San Giovanni con una carovana dei Camminanti di Noto, gruppo nomade. Restivo e D’Amico restano per ora indagati, anche se i carabinieri che portano avanti le indagini dovranno trovare ulteriori elementi di prova, visto che il gip ha smontato gli indizi di colpevolezza che per l’accusa giustificavano il car cere.
15 Mila Il bottino in gioielli e contanti dei due furti commessi ai danni di anziane
1,90 L’altezza Una delle vittime aveva detto che uno dei ladri era alto 1,90 mt ma è più basso