Corriere di Bologna

«Abbiamo sdoganato Bologna»

Gli Stato Sociale raccontano il loro Sanremo: «E dopo tutti in vacanza. Da soli»

- Maria Centuori © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ultima serata del Festival di Sanremo e Lo Stato Sociale, dopo aver portato sul palco i bambini dello Zecchino d’oro dell’Antoniano di Bologna e Paolo Rossi, si prepara al rush finale. E i cinque «regaz» — come li chiamano tutti nella città dei fiori — raccontano il loro Sanremo fin qui. Arrivati lunedì sera sul Red carpet come perfetti sconosciut­i dopo martedì sono diventati il «caso», non il «caso umano» come cantano nella loro Una vita in vacanza. Ieri è uscito il loro disco «Primati»: in un pezzo collabora Luca Carboni. Hanno raccolto consensi finora: la prima sera con l’esibizione di nonna Paddy, l’83enne Sarah Patricia Jones, la ballerina più anziana del mondo; la seconda sera richiamand­o l’attenzione su cinque operai licenziati della Fiat di Pomigliano d’Arco.

Come mai siete saliti sul palco con quei cartellini?

«Domenico Mignano, Marco Cusano, Antonio Montella, Massimo Napolitano e Roberto Fabbricato­re, operai Fiat di Pomigliano d’Arco. Sono questi i cinque nomi che sono saliti con noi sul palco dell’Ariston. La loro storia è solo uno dei tanti esempi di come il lavoro in questo Paese pesi sulle vite delle persone, troppo spesso degradando la loro dignità».

Ieri avete ricevuto già due premi, quali?

«Beh, uno per il migliore videoclip per il pezzo in gara, girato al Tpo di via Casarini; e dal Mei come rappresent­anti della musica indipenden­te a Sanremo».

Bebo, Lodo, Albi,Checco e Carota come sta andando l’avventura di Sanremo?

«Molto bene, molte domande e molte interviste. Sono molto curiosi di noi e l’aver portato Paddy sul palco con noi ha aumentato ancora di più l’attenzione».

Com’è l’atmosfera?

«Frenetica ma bella. I più belli e gentili sono i tecnici Rai che fanno a gara per ricordarsi i nostri nomi ma non ce la fanno. Ci amiamo molto».

Con chi avete legato di più tra i concorrent­i?

«I Decibel, Enzo Avitabile e Peppe Servillo ribattezza­ti Enartisti, zo Aviontrabi­le, Mudimbi ed Eva».

Avete fatto conquiste? Vi hanno fatto proposte indecenti?

«Abbiamo conquistat­o tutti i bar, hanno cercato di farci bere spritz Aperol ma non abbiamo ceduto».

Cosa dicono da casa (mamme, fidanzate)? I consigli (da Carboni ad altri musicisti) che avete ricevuto?

«Dicono tutti di divertirci però qui la grande conquista sarebbe dormire».

Com’è stare su quel palco? Com’è il retro palco?

«Il palco è bello ma tostissimo. Il retro palco è un caos di accompagna­tori, discografi­ci, tecnici, autori, furgoni, pompieri, la Vita in diretta, Radio2. Un inferno».

Come sono i tre conduttori: Michelle, Claudio e Pierfrance­sco?

«Chi può dirlo. Non ci parliamo mai. Solo con Picchio (Pierfrance­sco Favino, ndr) abbiamo avuto qualche scambio, ci siamo innamorati e ci mandiamo video in cui ci prendiamo in giro».

Farfalle nello stomaco o vi mancano i tortellini?

«Stiamo mangiando bene, bisogna dirlo. Stiamo anche mangiando a degli orari improbabil­i, va detto».

Fate i biassanot (ore piccole in bolognese, ndr) anche a Sanremo?

«È obbligator­io perché le giornate sono infinite. Ieri abbiamo suonato alle 21.40, a tavola alle 23, al dopofestiv­al alle 01. Abbiamo finito alle 3. Per fortuna ci sono i Bluebeater­s (un altro gruppo della stessa label Garrincha Dischi che è stata scelta per tutte le sere del Dopofestiv­al)».

Avete insegnato un po’ di slang bolognese?

«Abbiamo sdoganato Bologna. Tutto il nostro team si esprime appellando­ci con «regaz», lasciateci qui altre due settimane e diventiamo sindaci».

Cosa vi ha sorpreso di più di quest’esperienza?

«Siamo passati dal «chi cazzo sono questi» al «facciamo una foto» nel giro di mezza giornata».

Fino al palco dell’Ariston. Da dove siete arrivati?

«Dal bar sotto casa».

Stasera gran finale. Cosa portate sul palco?

«Non possiamo dirtelo».

Ma nonna Paddy verrà in tour con voi?

«Non verrà in tour con noi purtroppo».

In molti hanno detto che la «vecchia che balla» sul palco è un po’ come la scimmia di Gabbani dell’anno scorso…

«No, nonna Paddy è proprio il ripieno della scimmia di Gabbani».

Se doveste vincere?

«Andremo in vacanza in tour questa estate. Basta telecamere».

Hanno cercato di farci bere Spritz Aperol: non abbiamo ceduto

Abbiamo legato di più con i Decibel, Avitabile e Peppe Servillo, da noi ribattezza­ti Enzo Aviontrabi­l e, Mudimbi ed Eva

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Ariston Il gruppo bolognese l’altra sera sul palco di Sanremo

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