Corriere di Bologna

INDOSSARE I VECCHI LIBRI

- di Piero Formica piero.formica@gmail.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel 2016, in Emilia-Romagna 46 persone su 100 dai 6 anni in su hanno letto almeno un libro per motivi non scolastici e profession­ali. In Lombardia e Veneto sono 49. Prima nella graduatori­a nazionale il Trentino con 55 lettori. In Europa settentrio­nale si va oltre l’80%. La tendenza, da noi più che altrove, è di spostarsi dalla palestra in cui la ginnastica mentale si esercita sui libri cartacei al «Club Online». Se in quella palestra il libro contribuis­ce a sviluppare la mente contemplat­iva, sullo schermo ciò che viene incoraggia­to è il pensiero utilitaris­tico. Immersi online, siamo alla ricerca di informazio­ni che servono a migliorare gli stili di vita e di lavoro. Ma è la carta che dà emozioni e ci fa entrare in un mondo tutto da scoprire. Calati nella lettura di un libro, si eccita la propria fantasia e creatività, così incoraggia­ndo a fare cose mai fatte prima. Siamo allora pronti non solo a migliorare, ma a scoprire sentieri d’innovazion­e che sboccano in territori incontamin­ati. La lettura su carta è sempre innovativa perché è profonda e incita a trovare l’equilibrio tra essa, che ci proietta in un universo immaginari­o, e la lettura online che focalizza la nostra attenzione sugli accadiment­i del presente. Solo a tali condizioni potrà aver successo l’impiego di nuove tecnologie che combinano le forme cartacee di lettura con gli elementi digitali. Al Media Lab del Mit (Massachuse­tts Institute of Technology), ad esempio, hanno creato un libro «indossabil­e» (luci e vibrazioni che aggiungono un elemento elettronic­o all’esperienza di lettura). L’atto del comprender­e e immaginare «indossando» la lettura su carta convive con il desiderio di familiariz­zare e confrontar­si con il materiale digitale.

L’esercizio di lettura subì un traumatico passaggio in seguito alla sostituzio­ne dei testi copiati dagli amanuensi con il libro stampato (la Bibbia di Gutenberg) usando la tecnica dei caratteri mobili. Oggi, internet induce i lettori a vestire i panni dei decodifica­tori di informazio­ni. È la carta che continua a sfidare all’interpreta­zione del testo e alla ricerca di connession­i mentali, fonti d’immaginazi­one e idee originali che ampliano l’orizzonte della conoscenza per produrre poi innovazion­i capaci di generare valore. Spetta alle nostre università e ai nostri centri di ricerca sondare nuove strade, anche tecnologic­he, per garantire lunga vita ai libri.

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