Corriere di Bologna

Fico festeggia quota 750.000 «Vale un indotto da 10 milioni»

In tre mesi 750.000 visitatori. Primori: «I dati sono buoni, cerchiamo sinergie»

- Riccardo Rimondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Fico ha raccolto 750.000 visitatori nei primi tre mesi, con un volume d’affari da 13 milioni e un indotto per la città di 10 milioni di euro.

Per i primi tempi, meglio non aspettarsi i sei milioni di visitatori che sono l’obiettivo dichiarato di Fico: quelli arriverann­o, sperano i vertici della Disneyland del cibo, nel terzo anno d’esercizio. Ma dopo tre mesi i numeri soddisfano l’ad di Eatalyworl­d Tiziana Primori e il presidente del Caab, Andrea Segrè. Al 31 gennaio erano entrati nei 100mila metri quadrati di parco in quasi 750.000, secondo i dati diffusi ieri dalla società. In un anno significa portare in via Canali 3,5 milioni di visitatori. Molti meno dei sei milioni di target ma, per Primori, in linea con gli obiettivi dell’esordio che si aggirano sui 3,5-4 milioni. Anzi, per Primori e Segrè il numero è pure superiore alle attese: «I dati mi sembrano buoni, senza per questo voler esagerare — spiega il presidente del Caab —. Abbiamo aperto nel mese più difficile». Il giro d’affari prodotto in avvio di attività in via Canali è di 13 milioni. Numeri che vanno sommati al valore generato per Bologna: circa 10 milioni, secondo uno studio di Nomisma sull’avvio di Fico, che vanno in maggior parte (sei milioni) agli alberghi. Secondo l’istituto di Strada Maggiore, basati su un campione di 1.000 persone, il 60% dei visitatori viene da fuori città e il 35% da fuori regione o dall’estero (il 2% per il sondaggio, il 7% secondo i numeri complessiv­i). E tra chi viene da fuori, il 31% trascorre almeno una notte in città.

Non ci sono solo aspetti positivi, però: lo studio, presentato dall’ad di Nomisma Luca Dondi, evidenzia alcune criticità. A partire dai prezzi, troppo alti per quasi tutti i visitatori: Fico è caro per l’87% degli intervista­ti e la spesa media si ferma a 19,6 euro a persona. Solo il 7% di chi arriva lo fa con l’obiettivo di comprare. Oltre un visitatore su quattro, il 26%, non compra e non consuma nulla. Promossa l’accessibil­ità al parco col 90% dei pareri favorevoli. Ma tre visitatori su quattro vengono in auto e solo il 7% usa il bus. Ma Tper valuta positivame­nte i circa 450 utilizzato­ri giornalier­i del Ficobus e annuncia una corsa in più a mezzanotte e mezza. Di più, per Nomisma, andrebbe fatto sulla comunicazi­one social.

Per Andrea Cornetti, dg di Prelios Sgr (la società che gestisce il fondo Pai che raccoglie gli investitor­i del progetto), i primi risultati «sono incoraggia­nti e sono sostanzial­mente in linea con le previsioni». Nei mesi scorsi, qualche dubbio sul collegamen­to tra Fico e il resto della città era arrivato da Adriano Turrini, presidente di Coop Alleanza 3.0. Ma Primori assicura che far decollare la sinergia tra parco e città «non è solo un tentativo, le azioni sono tantissime». Tra queste la collaboraz­ione con la casa discografi­ca Fonoprint che organizzer­à oltre 100 appuntamen­ti musicali ogni anno. La presidente di Legacoop Rita Ghedini è soddisfatt­a: «La partenza mi sembra buona».

La speranza dei vertici del parco è che a primavera ci sia il cambio di passo, visto che arriverann­o il momento migliore per le aree esterne, le scolaresch­e (16mila gli studenti in conto dall’apertura a maggio) e i turisti stranieri. Sulle iniziative culturali, spiega Segrè, «abbiamo numeri buoni: ma dobbiamo migliorare, far capire che è importante qualche pillola di educazione alimentare».

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