RAMPLING UNA DIVA IN CITTÀ
Stasera la celebre attrice sarà ospite del cinema Odeon in occasione della proiezione del film «Hannah» di Andrea Pallaoro, che all’ultima Mostra di Venezia le è valsa la Coppa Volpi come miglior interprete femminile
Lei si definisce «una ragazza vecchio stile», che negli oltre 120 film di una carriera invidiabile, partita dalla Swinging London e che ha spesso incrociato l’Italia, ha incarnato «la ricerca di altri modi di vivere, oltre a quelli ovvi». Anche dopo aver superato la soglia dei settant’anni Charlotte Rampling continua a emanare un alone di mistero. Anche se nel suo poema autobiografico Io, Charlotte Rampling, come l’ha ribattezzato lei stessa, uscito in Italia due anni fa, l’attrice mette a nudo se stessa, le persone che le sono state più vicine e i dolori, compresa la depressione, che hanno segnato la sua vita. Dalla giovinezza in collegio trascorsa tra Francia e Inghilterra alla famiglia, con il padre medaglia d’oro olimpica a Berlino e la sorella Sarah, la sua migliore amica, morta suicida poco più che ventenne. Arrivata al cinema casualmente, la Rampling in seguito ha studiato e rafforzato il suo talento, che l’ha portata a lavorare con registi come Visconti, Liliana Cavani, Woody Allen e Oshima. Un’attrice che sembra non sfiorire, come conferma la nomination all’Oscar arrivata nel 2016 per 45 Years, e che non esita a imbarcarsi in avventure cinematografiche con giovani promesse ed esordienti. Come è accaduto per
Hannah di Andrea Pallaoro, che all’ultima Mostra di Venezia le è valsa la Coppa Volpi come miglior interprete femminile. Un film che le è stato confezionato come un abito su misura e che la stessa interprete presenterà, insieme al regista, questa sera a Bologna. Nell’anteprima, in versione originale con sottotitoli, proposta dal Biografilm alle 21 all’Odeon di via Mascarella, in attesa dell’approdo da domani sugli schermi italiani. I lettori del Corriere potranno prenotare un biglietto ridotto a 6 euro, invece che 8,50, andando sul link www.biografilm.it/hannah con il codice HN14CS. Per il regista, trentino che da molti anni vive a Los Angeles, il film è «un giallo esistenziale». Votato a seguire la vita quotidiana di una donna che lentamente si sgretola
e che riuscirà a riconoscersi solo in una balena spiaggiata — il titolo originale era proprio The Whale, la balena — dopo aver dovuto accompagnare il marito in carcere e senza più la possibilità di avere un rapporto con il figlio che ormai la rifiuta. Un film riempito dai silenzi in cui la Rampling è stata chiamata a fare affidamento solo sul suo corpo, mostrato senza falsi pudori, oggi come anni fa. Nel frattempo l’attrice, più attiva che mai, è pronta a fare capolino anche nel nuovo thriller Red
Sparrow, che vede Jennifer Lawrence come protagonista.