Porta pizze e militante, dai cantieri Tav al Crash Bolognese arrestato per i fatti di Piacenza
C’è anche un esponente del collettivo Crash tra i tre arrestati per gli scontri di sabato scorso durante la manifestazione a Piacenza contro l’apertura di una sede di CasaPound, e altri tre sono indagati. Durante la manifestazione un carabiniere in servizio al Battaglione di Bologna fu colpito ripetutamente mentre era a terra, dopo che lo schieramento cui apparteneva stava indietreggiando sotto la pressione dei manifestanti.
Lorenzo Canti, modenese di 22 anni ma residente a Bologna dove lavora come porta pizze, si è costituito ieri in piazza Galileo accompagnato dal suo legale, l’avvocato Marina Prosperi. Era inseguito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Procura di Piacenza, che ha coordinato le indagini di Digos e carabinieri. Un’inchiesta conclusa a tempo di record, per dare una risposta immediata dopo che le immagini del carabiniere a terra picchiato con il suo scudo e con calci e pugni aveva fatto il giro del web. Il militare, operato nei giorni scorsi, ha riportato una frattura dell’omero oltre a traumi e contusioni (30 giorni di prognoviando si).
A Canti non viene contestato il pestaggio, accusa che invece condividono un 28enne bresciano del centro sociale torinese Askatasuna e un facchino egiziano 22enne di Pavia del SiCobas. Per l’antagonista bolognese, già fermato in passato e in attesa di processo per gli scontri No Tav di Chiomonte, l’accusa è resistenza a pubblico ufficiale in concorso. Per gli investigatori, che hanno portato a riscontro foto e filmati, era nelle prime file del corteo con gli antagonisti di altre città d’Italia quando uno spezzone, de- dal percorso concordato con la Questura, ha cercato di sfondare il cordone dei carabinieri per raggiungere la sede del gruppo di estrema destra. «Nonostante l’indagato fosse parzialmente travisato da cappuccio e giubbotto» gli inquirenti non hanno dubbi «sulla diretta riferibilità a lui delle condotte contestate, che potrebbero ulteriormente aggravarsi vista la circostanza che nell’azione violenta altri carabinieri hanno riportato lesioni certificate e che non è ancora chiaro chi, fronteggiando l’indagato, sia stato da lui direttamente colpito e se rientri tra chi ha subito lesioni».
In soldoni, Canti avrebbe colpito un carabiniere sul braccio e un poliziotto con un calcio, oltre ad aver lanciato sassi e cubetti di porfido. «La trasversalità delle provenienze culturali e ambientali degli indagati evidenzia la sistematica e preordinata contrapposizione alle forze dell’ordine», si legge nel provvedimento. «Si ritengono chiamati in veste di presunti giustizieri in ogni luogo ove vi sia possibilità di esercitarla».