Bologna-Sassuolo «Con Destro tutto ok»
Si andrà al divorzio. Ma non ci saranno strappi fino a giugno
L’idea del Bologna è chiara, arrivare alla fine del campionato con Roberto Donadoni e se l’andazzo nel frattempo non sarà cambiato salutarsi e dirsi addio. Nonostante che tra le parti ci sia ancora un anno di contratto. Ma c’è di più: il Bologna e Donadoni potrebbero separarsi anche nel caso in cui la squadra avesse inviato segnali di risveglio e di crescita, perché (soprattutto) Claudio Fenucci sa bene che nel calcio è pericoloso tirare troppo la corda e già nel giugno scorso aveva capito che l’allungamento di un anno del contratto dell’allenatore avrebbe comportato anche alcune controindicazioni e non soltanto benefici.
Per quale motivo allora il Bologna fece quel passo? Uno su tutti: dargli forza agli occhi della squadra e della gente, perché sarebbe stato pericoloso attraversare questo nuovo campionato con Donadoni in scadenza e di conseguenza in bilico di fronte a continui rovesci. Ecco perché a giugno il Bologna cambierà tecnico, non potendo pensare a un nuovo rinnovo e non volendo rischiare di dover convivere con un altro tormentone, considerato che il popolo rossoblù vede Donadoni come il primo colpevole di questa mancata crescita della squadra.
Arriviamo a una domanda che va di moda in questi giorni, ora che il Bologna ha alle spalle tre sconfitte di fila e sette nelle ultime nove partite: cosa dovrebbe accadere per arrivare all’esonero di Donadoni a giochi in corso? Diciamo subito che in caso di sconfitta contro il Sassuolo non succederebbe niente, e a ciò va aggiunto che i capi rossoblù lo confermeranno fino a quando vedranno una luce in fondo al tunnel. Poi è evidente che davanti a un’altra serie di schiaffoni potrebbero anche rivisitare la loro posizione. Soprattutto nel caso in cui la forbice in termine di punti tra il Bologna e la terzultima dovesse accorciarsi. Non dimenticando che dopo questo doppio impegno in casa i rossoblù dovranno andare a giocare proprio a Ferrara contro la Spal e per certi versi al Bologna basterebbe vincere quella partita per allontanare tutte le ansie.
Ma ci chiediamo: perché la squadra dovrebbe sbagliare contro il Sassuolo e il Genoa? Poi in fondo fin qua solo con il Crotone ha perso una partita del suo campionato… quello al quale sono iscritti i club di terza fascia.
Sì, Mattia Destro giocherà contro il Sassuolo, e la presenza dell’attaccante non deve far pensare a una partita tra lui e Donadoni dentro la partita stessa. Gli scenari che possono essere disegnati sono chiari: se Destro farà bene, c’è chi dirà che Donadoni ha scelto il modo giusto per pungolarlo. Di contro se l’attaccante farà male, qualcuno dirà che l’allenatore aveva visto giusto a non farlo giocare a Napoli e a Milano e a sostituirlo contro Benevento e Fiorentina. Detto che oggi Destro dovrà incidere e fare la differenza per se stesso, per il Bologna e per chi lo paga, sottolineiamo come nell’ultimo mese Donadoni abbia fatto scelte molto discutibili nei suoi confronti, al di là di quello che l’attaccante combinerà contro il Sassuolo.