Corriere di Bologna

Prodi riparte da Bologna

Non voterà Pd, ma «Insieme». Sul palco del Celebrazio­ni l’intesa con Gentiloni

- di Olivio Romanini

Romano Prodi voterà la lista Insieme creata dal suo amico Giulio Santagata e dove sono confluiti anche Verdi e socialisti. Lo ha detto ieri al Teatro delle Celebrazio­ni al fianco del premier Paolo Gentiloni arrivato per sostenere la lista alleata al Partito democratic­o. Per il Professore, che disse di vivere in una tenda lontana dai dem, è probabilme­nte la prima volta in cui alle urne non voterà il partito di cui è considerat­o il padre nobile. Ma al tempo stesso la sua è una scelta di campo netta per il centrosini­stra e contro la scissione degli amici di Leu che fanno un errore. «Noi siamo nati come Univo e quella resta la nostra ispirazion­e anche dopo vent’anni» ha detto il premier Paolo Gentiloni nel suo intervento.

Santagata «L’ultima fase di governo mi sembra molto positiva rispetto a dove eravamo arrivati. Il Paese ha bisogno di essere guidato più che comandato» Calvano «Il sostegno dell’ex premier al centrosini­stra per noi è fondamenta­le. Lui resta uno dei fondatori dei Democratic­i e per noi questo è motivo di orgoglio» Il premier «Noi siamo nati come Ulivo per andare al governo e quella resta la nostra ispirazion­e anche vent’anni dopo. I sondaggi? I distacchi attuali restano colmabili

La cosa può essere vista da due punti di vista. Il primo: per la prima volta Romano Prodi non voterà il Pd, il partito di cui è stato l’ispiratore con la stagione dell’Ulivo. La seconda: arrivati al bivio, come fece già per il referendum costituzio­nale, sceglie il campo del centrosini­stra e darà il suo voto alla lista Insieme, il rassemblem­ent messo in piedi dall’amico di una vita Giulio Santagata insieme ai Verdi e ai socialisti. Era il progetto a cui aveva pensato all’inizio Giuliano Pisapia, che poi si è chiamato fuori.

Il coming out del Professore è avvenuto ieri al Teatro delle Celebrazio­ni all’iniziativa di Insieme che è stata chiusa dal premier Gentiloni che, a sua volta, ha ricevuto una vera e propria investitur­a per il futuro da Prodi e dai prodiani. «Oggi ho rotto un lungo silenzio — ha detto il Professore — perché mi sentivo in dovere di sottolinea­re l’importanza della scelta e il dovere di sostenere la coalizione di centrosini­stra, e in particolar­e gli amici di Insieme perché portano avanti gli stessi valori che sono stati alla base dell’Ulivo e che io condivido: minore disuguagli­anza e una forte presenza in Europa». Seduti nelle prime file ci sono il segretario regionale pd, Paolo Calvano, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini e il sindaco Virginio Merola.

In altri periodi l’accento sarebbe caduto sul fatto che Prodi non vota il Pd ma visti i tempi e i sondaggi che girano il gruppo dirigente del Pd tira un sospiro di sollievo perché la lista Insieme è alleata del Pd e i voti arrivano comunque a casa. Per i dem è importante che la lista voluta da Giulio Santagata prenda più dell’1% perché sotto quella soglia i voti si disperdere­bbero mentre sopra quella soglia arriverebb­ero al Pd. In cambio, la lista eleggerà con l’appoggio dei Dem alcuni candidati nei collegi sicuri come quello di Imola dove Insieme schiera Serse Soverini.

Avendo scelto il campo del centrosini­stra, il Professore è tornato a bacchettar­e quelli di Liberi e Uguali che hanno dato vita ad un altro partito che è in competizio­ne con il Pd: «Nei giorni scorsi mi sono pronunciat­o in modo sfavorevol­e verso gli amici della scissione: amici cari ma che hanno indebolito fortemente questo disegno. È così importante che la coalizione di centro-sinistra sia unita. Serve un contributo plurale per una vittoria comune».

Per tenere la lista Insieme sopra l’1% e magari anche ottenere qualcosa di più ieri si è mosso anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni che è arrivato al Teatro delle Celebrazio­ni. «Noi siamo nati come Ulivo sotto la leadership di Romano Prodi — ha detto il premier nel suo intervento conclusivo — e quella resta la nostra ispirazion­e». Sarà forse per il fatto che tutti i sondaggist­i parlano del fattore Gentiloni come possibile via di recupero per il Pd che ieri il premier ha provato a tirare su il morale alla platea: «C’è un distacco di sei-sette punti rispetto al centrodest­ra nei sondaggi ma non esistono distacchi incolmabil­i. Le cose possono cambiare se lavoriamo con grande impegno per un centrosini­stra che risolva i problemi del Paese».

Di sicuro se la platea ulivista che si è trovata a teatro ieri potesse esprimere un nome per un futuro governo farebbero quello di Gentiloni. Anche Giulio Santagata, vicinissim­o a Prodi, non ha dubbi su questo: «L’ultima fase di governo mi sembra particolar­mente positiva rispetto a dove eravamo arrivati. Si è capito che questo è un Paese che ha bisogno di essere guidato, non comandato».

Nei prossimi giorni sarà importante capire se l’annuncio del Professore ha avuto effetti sui sondaggi. Che non possono essere pubblicati, ma possono essere letti.

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 ??  ?? Sul palco Il premier Paolo Gentiloni sul palco del Teatro delle Celebrazio­ni con l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi alla manifestaz­ione della lista Insieme
Sul palco Il premier Paolo Gentiloni sul palco del Teatro delle Celebrazio­ni con l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi alla manifestaz­ione della lista Insieme

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