Il blitz di Hobo, i saluti romani Merola: pronte le denunce
Azioni legali del Comune per l’occupazione del consiglio da parte del collettivo e per i saluti romani
Il sindaco Merola annuncia di aver dato mandato all’ufficio legale di Palazzo d’Accursio di fare denuncia per i saluti romani che si sono visti due sere fa in piazza Galvani durante il comizio di Forza nuova. Non solo. Un’altra denuncia colpirà gli attivisti di Hobo che hanno interrotto il Consiglio comunale: un vigile che ha rimosso lo striscione ha riportato una frattura.
I denunciati Sono un trentino di 25 anni e un 22enne del Bolognese fino a oggi sconosciuti alla Digos
L’interruzione del Consiglio comunale da parte di Hobo e i saluti romani di Forza nuova in piazza Galvani. Due momenti della lunga giornata bolognese che il sindaco Virginio Merola trasformerà in altrettante denunce.
Lo aveva annunciato già durante il presidio anti fascista in piazza del Nettuno, lo ha confermato ieri spiegando di aver dato mandato all’avvocatura di Palazzo d’Accursio a procedere in tal senso. «Non ci sono stati né vincitori né vinti, c’era da rispettare le regole di un Paese democratico e sono state fatte rispettare», ha detto. Venerdì pomeriggio assieme al Pd e Liberi e uguali ha partecipato al presidio in piazza del Nettuno. «Rappresentava la città di Bologna, il resto è gente che partecipa a copioni scelti da altri. Ma che abbiano vinto o perso francamente non mi interessa — ha detto Merola nei giorni in cui il Comune ha rinnovato la convenzione con il Tpo —. Mi interessa l’ordine democratico». Il sindaco ne ha parlato all’iniziativa di Insieme al teatro delle Celebrazioni, dove era presente Paolo Gentiloni. E anche il premier ha commentato gli scontri: «Voglio esprimere solidarietà alle forze dell’ordine: credo sia veramente inaccettabile che poche decine di persone, usando come alibi l’antifascismo che è valore fondativo della nostra Costituzione, colpiscano aggrediscano, lancino bombe carta. Mi auguro che la solidarietà alle forze dell’ordine sia generale e non ci sia emulazione».
Il bilancio dei disordini di venerdì è di dieci feriti: sei tra gli antifascisti e quattro tra gli agenti, mentre tra gli antagonisti due sono i fermati, poi rilasciati con denuncia a piede libero per manifestazione non autorizzata e lancio di oggetti pericolosi (si tratta di un 22enne di Castel San Pietro e un 25enne di Trento). In difesa delle forze dell’ordine, è intervenuto il sindacato di polizia Siulp che parla di «violenza respinta con professionalità ed equilibrio». Ma all’indomani degli scontri, il dibattito è soprattutto politico. E dopo le divisioni tra Pd e Leu, entrambi in piazza del Nettuno con posizioni diverse sulla protesta dei collettivi, è soprattutto il centrodestra a dire la sua. A cominciare da leader della Lega Salvini, che martedì sarà in città. Nell’annunciare la sua visita, auspica «una serata tranquilla» perché «ognuno ha diritto di pensarla diversamente da me ma non usare la violenza». Secondo Ylenja Lucaselle e Fabrizio Nofori, candidati alla Camera e al Senato per FdI, i disordini di piazza Galvani e via Farini hanno avuto come protagonisti «i delinquenti dei centri asociali». Mentre il segretario regionale del Pd Paolo Calvano l’unico modo per evitare altre giornate come quella di venerdì è quello di «non cadere di fronte alle provocazioni di Forza nuova e rispondere con i fatti». A congratularsi con Gentiloni per le sue parole «limpide in uno stagno in cui non è mancata l’immissione di acqua limacciosa» è Angelo Rambaldi di Bologna al Centro, che loda anche Merola per la sua «ferma condanna». Quanto al blitz in consiglio, Hobo respinge l’accusa di aver provocato la frattura della gamba del vigile: «Infortuni fantasiosi».