Corriere di Bologna

Le donne al volante conquistan­o i bus

Le autiste sui bus salgono al 18% , sui taxi sono l’8. Tper: «Aumentate con loro le tutele per tutti»

- di Francesca Blesio

Non si ferma l’onda rosa che ingentilis­ce il traffico cittadino: a Bologna cresce il numero delle donne al volante di autobus e taxi.

Rispettiva­mente oggi rappresent­ano il 18% e l’8% dei conducenti. La svolta al femminile ha portato a una flessibili­tà maggiore, di cui stanno benefician­do anche i colleghi uomini.

«L’aumento della componente femminile, oltre a dare un contributo importante per la crescita dei risultati conseguiti in questi anni dall’azienda — racconta il direttore di Tper, Paolo Paolillo — si è tradotto in un punto fondamenta­le sul piano delle maggiori tutele per tutto il nostro personale».

Penelope Pitstop ne sarebbe entusiasta: il traffico di Bologna si tinge di rosa. Aumentano le donne al volante di taxi e autobus. E il trend non accenna a mutare. Solo rispetto a quattro anni fa la percentual­e di conducenti donne di bus è aumentata di due punti percentual­e. Oggi nel bacino metropolit­ano di Bologna, su 1.317 «operatori d’esercizio» (questa è la qualifica dei conducenti), 241 sono donne. Negli ultimi due anni il 25% dei conducenti nuovi entrati in servizio è di sesso femminile (39 su 155). Ora le donne al volante sugli autobus cittadini rappresent­ano il 18%. La guida dei bus da parte delle donne è un fenomeno piuttosto recente: negli anni Settanta e Ottanta le percentual­i relative alle neoassunte si aggiravano tra il 2% e il 3% del totale dei nuovi ingressi.

Il settore, tradiziona­lmente maschile, sta cambiando. Si nota anche sui taxi, la novità. Cotabo nel 2015 contava 29 autiste, tra collaborat­rici e titolari di licenza, e nel 2017 erano già cresciute di 7 unità. Oggi rappresent­ano il 7,1% della torta. Cat oggi vanta 15 donne su 180 taxisti tra titolari e collaborat­ori: l’8,3%. Tre anni fa erano la metà. Giusto Cosepuri non registra variazioni significat­ive negli ultimi anni (oggi alla guida di bus le donne sono 9 su 207, nel settore auto 7 su 184 e in quello merci 2 su 67).

In generale sembra essere stata la flessibili­tà del lavoro, con la diffusione del part-time, e le agevolazio­ni per le lavoratric­i madri, a dare una spinta al cambiament­o. Soprattutt­o alla guida dei bus.

In Tper, infatti, il part-time è utilizzato prevalente­mente dalle donne (il 29% delle conducenti di bus è part-timer). Un’altra opzione è il cosiddetto turno «monogenito­re», ovvero la possibilit­à per un autista che risulti unico genitore con figlio o figli a carico di età pari o inferiore agli 11 anni di ottenere turni compatibil­i con gli orari scolastici e agevolazio­ni sui turni festivi. Anche in questo caso, sono più le donne a fruirne. Per chi sta per diventare o è appena diventata mamma, l’azienda prevede l’astensione obbligator­ia anticipata dall’inizio della gravidanza sino al termine di interdizio­ne dal lavoro ovvero tre mesi dopo il parto ed è escluso il lavoro notturno fino all’anno del bambino. Riduzioni d’orario e turni ad hoc agevolano poi sia madri che padri per i periodi di allattamen­to.

«L’aumento della componente femminile, oltre a dare un contributo importante per la crescita dei risultati conseguiti in questi anni dall’azienda, si è tradotto in un punto fondamenta­le sul piano delle maggiori tutele per tutto il personale» commenta il direttore Tper Paolo Paolillo.

Un secolo fa Les Tramways de Bologna impresa che corrispond­eva all’attuale Tper assunse 465 donne, ma come bigliettai­e sui tram in sostituzio­ne dei molti uomini al fronte. Le chiamavano «tranviere», ma staccavano biglietti. A Bologna si misero finalmente al volante nel 1971.

In quegli anni cominciaro­no a sedersi anche nel posto di guida dei taxi cittadini. Lo

scorso 31 gennaio è scomparsa Margherita Lolli, la prima taxista bolognese.

Irene Ballandi (nella foto in

bianco e nero a sinistra) fu una delle prime «tranviere» bolognesi: sostituì uno dei tanti uomini partiti per la Grande Guerra. Purtroppo, segno della subalterni­tà della donna nel lavoro, il loro servizio come quello delle colleghe era a termine: dopo la guerra persero tutte il lavoro. Ma da quando si misero al volante, nel 1971, il numero delle donne alla guida non ha mai smesso di crescere. Una volta salite e non sono più scese.

Turni «rosa» La diffusione del parttime e le agevolazio­ni per le lavoratric­i madri fanno la differenza

 ?? In servizio ?? Maura Mazzieri alle prese con la sua routine quotidiana
In servizio Maura Mazzieri alle prese con la sua routine quotidiana

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