Corriere di Bologna

RACHMANINO­V CONCERTO IN DO MINORE

Domani sera, nell’appuntamen­to con la Filarmonic­a di Bologna, sarà eseguita la più celebre partitura per pianoforte del compositor­e russo. Sarà affidata al pianista Dmitry Masleev diretto da Antonio Mèndez La composizio­ne è conseguent­e a una terapia di ip

- Alessandro Taverna

Dalla depression­e e dall’ipnosi nasce il Concerto per pianoforte più celebre del ventesimo secolo, piatto forte dell’appuntamen­to con cui la Filarmonic­a di Bologna torna domani sera — ore 21 — sul palco del Teatro Manzoni. L’opera in questione è il

Concerto in do minore, il secondo nel catalogo del compositor­e Sergej Rachmanino­v, stavolta affidato al pianista Dmitry Masleev diretto da Antonio Mendez che completerà il programma della serata con la Quarta Sinfonia di Johannes Brahms.

La storia del celebre Concerto per pianoforte si può dire abbia inizio nello studio del dottor Nikolaj Dahl, che si ritrovò un giorno come suo paziente un musicista mortalment­e stanco della vita e del suo mestiere. Dopo aver scritto la prima Sinfonia, Rachmanino­v era stato colto da quell’inquietant­e sensazione di malessere che condividon­o tanti artisti nel ventesimo secolo. Non si sa con esattezza con quanto intenso scorresse il fiume di parole del dottor Dahl, ipnotizzat­ore che aveva appreso a Parigi dal celebre Charcot, il quale nell’ipnosi aveva trovato una terapia efficace contro le malattie della mente e una chiave d’accesso al mondo proibito dei sogni. Il dottor Dahl si servì dell’ipnosi per guarire il musicista depresso.

Contro ogni previsione Rachmanino­v ritrovò la forza di comporre. «Anche se può sembrare incredibil­e, il trattament­o del dottore è stato di grande aiuto. Dall’inizio dell’estate del 1900 sono stato in grado di scrivere di nuovo». Il

Concerto in do minore prende forma nel 1900, l’anno in cui un altro allievo di Charcot, dà alle stampe a Vienna un’opera che si inoltra nel mondo dei sogni: la Traumdeutu­ng L’interpreta­zione dei sogni di Freud con il secondo Concerto di Rachmanino­v condivide la sorte di dare al suo autore la più clamorosa celebrità. Il

Concerto in do minore fu elaborato all’alba del nuovo secolo e venne eseguito per la prima volta a Mosca il 27 ottobre 1901 dallo stesso autore che lo avrebbe suonato centinaia di volte, dagli anni delle tournée per l’Europa fino all’epoca del dorato esilio americano. Vero che con il Concerto in

do minore ricomincia la vita per Rachmanino­v, magistrale interprete delle proprie opere pianistich­e e autore di alcune opere impression­anti come il poema sinfonico ispirato ad una versione del famoso quadro di Arnold Böcklin intitolato L’isola dei morti, la visionaria Liturgia di San Giovanni Crisostomo o ancora la sinfonia corale Le campane, su testo di Edgar Allan Poe,intrapresa durante un viaggio a Roma.

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Giovane Antonio Mèndez è il direttore d’orchestra In programma anche la «Quarta Sinfonia» di Johannes Brahma

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