Stalking, una vittima al giorno
Nel 2017 registrate 298 denunce: indagini più rapide, ma il 42% viene archiviato
Le donne bolognesi denunciano le violenze di genere anche più delle altre. Ma la metà di queste denunce viene archiviata alla fine delle indagini. La percentuale delle archiviazioni è leggermente più bassa per i reati di stalking (il 42%), ma nel 2017 a Bologna c’è stata quasi una denuncia al giorno per 612 bis. Lo dicono i dati della Commissione parlamentare d’inchiesta e i numeri delle denunce a polizia e carabinieri. Dopo ogni denuncia passa almeno un anno prima che si chiudano le indagini e tre per la fine dei processi.
Le donne bolognesi denunciano, anche più delle altre, le violenze di genere. Ma la metà di queste denunce viene archiviata alla fine delle indagini. La percentuale delle archiviazioni è leggermente più bassa per i reati di stalking (il 42%), ma nel 2017 a Bologna c’è stata quasi una denuncia al giorno per 612 bis.
Lo dicono, oltre ai dati di polizia e carabinieri, i numeri della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere che in un anno e mezzo ha fatto un lavoro enorme di recupero e confronto dei dati su tutto il territorio nazionale, scontrandosi con non pochi ostacoli rappresentati dall’assenza di sistemi dedicati alle rivelazioni per questo tipo di reati nelle Procure. Quella di Bologna non rientra tra queste, ma è il distretto regionale al terzo posto in Italia per numero di denunce per stalking, dopo Firenze e Torino.
Certo, non vuol dire che in assoluto qui ci siano più stalker e maltrattanti che nel resto d’Italia, perché soprattutto al Sud questo tipo di reati spesso non viene denunciato, mentre in Emilia-Romagna è sicuramente più forte la consapevolezza e la volontà di denuncia delle donne. Ma i numeri fanno comunque impressione.
Nel periodo compreso tra il 2013 e il 2016, in città sono stati iscritti 3.220 reati di genere, più di due al giorno ma nello stesso periodo ci sono state 1.692 archiviazioni, cioè la metà. Di queste denunce, 859 riguardavano reati di stalking: in questo caso le archiviazioni sono state 361.
I reati più frequenti, in città come nel resto della regione, riguarda i maltrattamenti in famiglia (1.451), seguiti dallo stalking, dalla violenza sessuale (587), dalle lesioni con l’aggravante del rapporto coniugale (242), dai femminicidi(49), e infine dalle violenze di gruppo (32). «I dati documentano chiaramente — si legge nella relazione parlamentare d’inchiesta — che il contesto più pericoloso per le donne è quello familiare»: precisamente il reato di maltrattamenti in famiglia rappresenta, a livello nazionale, oltre il 48% di tutti i reati riconducibili alla nozione di violenza di genere. La stessa proporzione si ritrova in città: 1.451 denunce su un totale di 3.220 tra il 2013 al 2016.
Lo stalking, poi, è un reato che non accenna a calare: dal 2013, quando sono state inserite le aggravanti, il trend delle denunce a Bologna e provincia è costante. Erano 271 nel 2013, 249 nel 2014, 255 nel 2015, 279 nel 2016, sono leggermente aumentate fino a 298 nel 2017. Stesso trend per gli ammonimenti del Questore: in media sono una ventina all’anno. L’ammonimento permette alla vittima, senza denunciare, quindi senza affrontare inchiesta e processo penale, di chiedere un provvedimento che obblighi lo stalker a porre fine ai comportamenti persecutori. In caso di violazione del provvedimento, il reato diventa perseguibile d’ufficio.
Ma dopo aver denunciato, quello che interessa alle vittime è la velocità di risposta della giustizia. In questo senso la Commissione conclude che, rispetto ai tempi medi della giustizia in Italia, si deve considerare positivo che la durata media delle indagini è quasi sempre inferiore ad un anno. A Bologna le indagini per violenze di genere si chiudono in media in 254 giorni, ce ne vogliono 302 per lo stalking: sono comunque dieci mesi. Ma almeno più dell’80% dei processi si conclude entro due anni. Il 63% finisce con una condanna, ma il 19% con un’assoluzione.
Dal punto di vista delle misure cautelari (che vanno dal carcere ai divieti di avvicinamento alla persona offesa), a Bologna sono state applicate nel 9% dei casi, ma dei 648 arresti o fermi in flagranza per violenze di genere registrati in regione dal 2013 al 2016, il 25% è stato fatto in città.
Il focus in Parlamento «I dati documentano che il contesto più pericoloso per le donne resta quello familiare»