TAXI E STRANIERI Cotabo parla inglese
Gentile direttore, scrivo in relazione all’articolo «Taxi, la stroncatura di turisti e host: Zero inglese e poche vetture», pubblicato sul giornale che dirige.
In premessa di questa mia lettera preciso che tutti noi lavoriamo per dare un servizio efficiente, all’altezza di una città come Bologna, e contenere al minimo alcuni inevitabili disagi che spesso originano da cause esterne al nostro operato.
In relaziona alla conoscenza della lingua inglese, specifico che dalle nostre rilevazioni emerge che abbiamo 300 tassisti che conoscono l’inglese (sono oltre il 55% dei nostri soci), ovviamente con livelli differenti. Inoltre abbiamo partecipato al bando del Comune, «Bologna Made», proprio per permettere ai nostri soci di migliorare ulteriormente la conoscenza dell’inglese: il nostro progetto prevede l’organizzazione di corsi di inglese ad hoc per i tassisti, con una formazione in lingua mirata anche alla conoscenze delle bellezze artistiche e culturali della città, per dare ai tassisti le capacità linguistiche per presentare Bologna alle persone straniere in arrivo. La formazione sarà mirata ai soci che operano in prevalenza nei grandi hub di arrivo dei turisti. La partecipazione al bando è nata proprio dall’esigenza, che sentiamo forte, di migliorare sempre di più il servizio, per poter dare una risposta di qualità al numero crescente di turisti che scelgono Bologna. In Centrale abbiamo 13 operatori che parlano inglese, sui 18 complessivi. Uno di loro è sempre presente in servizio. Quanto alle chiamate da numeri stranieri non riscontriamo problemi per le richieste ma per le prenotazioni di taxi, perché per lo svolgimento di questi servizi dobbiamo poter avere un contatto certo, per comunicare il tempo di arrivo della vettura o, banalmente, un ritardo. La saluto cordialmente. Riccardo Carboni, presidente di Cotabo, BOLOGNA