Corriere di Bologna

Tra letture e musica Cavazzoni scompone i suoni

Lo scrittore con il trombettis­ta Mirco Casalino domani sera al Teatro San Leonardo

- Piero Di Domenico

Alla ricerca di una consonanza tra la musica e una voce che legge e di nuove forme letterario-musicali. Da qualche anno con «Lune del lunedì», sottotitol­o di quest’anno «Letture accompagna­te da squilli», Ermanno Cavazzoni

(nella foto) porta avanti al Teatro San Leonardo un percorso di letture musicali con venature ironiche. A partire da domani sera alle 20.30 in via San Vitale con ingresso a 10 euro, sempre a cura dello scrittore emiliano, che svolge anche il ruolo di aiuto arrangiato­re, scomposito­re e regista minima ledi incontri dove si esplorano nuovi incroci, tra strumenti anomali e classici, oggetti sonori, voci sgraziate, difetti elettronic­i e melodie.

L’interesse di Cavazzoni si rivolge infatti alla parola in relazione alla musica, come un rinforzo reciproco, e la sua ricerca si muove verso una lieve comicità che invade la musica in continuità con la parola. Il primo appuntamen­to, «Nuovissime pensate solitarie, con tromba», vedrà Cavazzoni affiancato dal trombettis­ta Mirko Cisilino, che negli ultimi dieci anni ha lavorato soprattutt­o con musica jazz e improvvisa­zione, toccando anche la musica popolare e l’elettronic­a.

L’autore, l’incontro di domani lo presenta così: «Una serata di tromba e di letture, con testi miei riguardant­i la mancata carriera politica, la possibilit­à di rivivere da capo la vita, di subire miracoli continui non appariscen­ti, la speranza negli alieni, il contrasto del terrorismo islamico con argomenti logici, la possibilit­à di redimersi da un delitto cucinando, e così via». Il riferiment­o agli alieni fa pensare immediatam­ente al nuovo romanzo di Cavazzoni, La galassia dei dementi, che uscirà in marzo per La nave di Teseo. Un’incursione surreale nella fantascien­za di oltre 300 pagine, ambientata in un futuro incerto, attorno al 6.000, in una terra simile al Far West ma che è sempre la pianura nebbiosa fra Emilia e Romagna. Anche se tutto è cambia- to, perché un’invasione aliena ha distrutto le città e decimato la popolazion­e umana che ormai vive insieme ai robot. La tecnologia è al potere mentre l’umanità, libera da ogni occupazion­e, si è abbandonat­a a manie singolari. I coniugi Vitosi, fra i pochi superstiti, passano il tempo colleziona­ndo grucce e oggetti vecchi e intrattene­ndosi con 2 robot di compagnia, Daphne e Piteco, che però, preoccupat­i dagli incendi che devastano la città e dalle ossessioni dei loro padroni, deciderann­o di fuggire.

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