Corriere di Bologna

Il «drumming style» di Billy Cobham che ha fatto scuola

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Nel suo strumento ha davvero pochi eguali, tanto da essere ormai identifica­to con quella batteria che suona da più di mezzo secolo, con il suo caratteris­tico «drumming style» dopo essersi formato su autentici giganti del jazz come Roach e Blakey. Dopo aver superato la soglia dei 70 anni Billy Cobham, maestro della fusion, questa sera e domani alle 22 sarà in concerto al Bravo Caffè di via Mascarella 1. L’ambidestro Cobham, nato a Panama ma trasferito­si sin da piccolo a New York, dopo il diploma alla High School of Music and Art, i tre anni passati nella banda dell’esercito americano e l’adesione al gruppo Dreams con i fratelli Brecker, si fa notare per le collaboraz­ioni con Miles Davis e i lavori con la Mahavishnu Orchestra di John McLaughlin. A Bologna sarà alla guida di una band comprenden­te Ernie Watts al sax, Fareed Haque alla chitarra, Tim Landers al basso e Scott Tibbs alle tastiere. Riconosciu­to come il più importante batterista jazz-fusion per la sua potenza e tecnica percussiva, ha raggiunto l’apice della fama a metà degli anni 70 divenendo uno dei batteristi più acclamati nell’ambito jazz, fusion e rock. Dall’approdo nella band elettrica di Miles Davis, capace di sfornare

Bitches Brew, Live-Evil e A Tribute to Jack Johnson, all’abbandono del gruppo di Davis a braccetto di John McLaughlin per dare vita alla Mahavishnu Orchestra a partire dal 1971. Sino all’esordio come leader nel 1973 con un disco entrato nella leggenda quale Spectrum. Oltre che musicista, Cobham ha una storia di rilievo anche come compositor­e e produttore musicale, ma a chi gli chiedeva quali musicisti lo avessero influenzat­o, il batterista ha sempre risposto: «Ho studiato le tecniche di Max Roach, Art Blakey, Roy Haynes ma anche molti altri grandi del jazz, ecco da dove sono nato».

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