L’uomo che respira con i pesci
Il campione di pesca in apnea De Mola sarà da oggi uno dei protagonisti dell’Eudi Show, la fiera della subacquea
Il mare gli galleggia dietro le quinte degli occhi. Il mare non può mentire. Lui nemmeno. Giacomo De Mola, anconetano di nascita — ma cosmopolita per ampiezza del proprio sguardo — classe 1980, ha affidato la sua vita all’elemento liquido. Ovunque lui si trovi, il mare sembra comunque chiamarlo a sé. «Tutto quanto il cuore desidera può sempre ricondursi all’elemento dell’acqua», scriveva Paul Claudel. Forse De Mola non ha letto il poeta e drammaturgo francese, ma è come se lo avesse fatto. Nel corso della sua (per ora breve ma intensa) carriera, De Mola è stato campione del mondo di apnea a squadre (2004), due volte campione italiano di apnea profonda (2004/2005), campione di pesca in apnea al Trofeo Internazionale di Palma de Maiorca (2017). Più i podi (sempre di pesca in apnea) a Rovigno (2016), alla Diving Cup in Croazia (2017), e la qualifica di vice campione del mondo ai Campionati europei euroafricani. È ora anche sales manager della Pathos pro Spearfishing, azienda greca leader internazionale nel mondo della pesca in apnea — inventata nel 2003 dalla lungimiranza di Angelos Michalopoulos — e che da oggi ha un suo stand in Fiera all’Eudi Show di Bologna (www.eudishow.eu). De Mola sarà an14.30 che protagonista di due dei numerosi incontri che si terranno all’interno della fiera. Il primo, moderato da Igor Bisulli, domani alle 17 sul palco Enzo Maiorca, «3 atleti Pathos, 3 mari a confronto», con lo spagnolo Samuel Tomas e il portoghese Andrè Domingues. Il secondo, domani (stesso luogo) alle su «Profondità e Assetto Psicologico nella Pescasub», in coppia con Alessandro Talò.
De Mola, partiamo dai suoi esordi. Ha iniziato a immergersi nella sua città natale, Ancona. Poi?
«Avevo 21 anni. Ho iniziato con l’apnea. Poi si è aggiunta la passione per la pesca. Ho viaggiato molto». Solo per mare? «Ovvio». Lei ora vive in Grecia, dopo aver rinunciato a importanti offerte di lavoro, lontane dal mare però...
«(ride, ndr) Dopo aver fatto una doppia ricerca, interiore dentro di me, e esteriore sulla ricerca dei luoghi, nel 2008 ho deciso che la Grecia era per me. Ho mollato tutto e mi sono trasferito». Con qualche prospettiva? «No, ma il mare è sempre una prospettiva. Come un surfista di grandi onde molla tutto e va alle Hawaii, io ho mollato tutto e sono andato in Grecia, nella culla delle acque limpide». Tornerebbe indietro? «No. Sono felice. E poi i miei successi sono arrivati quando ero già all’estero».
La pesca in apnea è una delle discipline sportive più additate. Ci di ca qualcosa lei.
«Purtroppo è vero, ma è anche vero che è la tipologia di pesca in assoluto più selettiva. Prelevi solo quello che vuoi mangiare. È l’istinto atavico. È etica». Lotta ad armi pari ? «Sì. I pesci sono nel loro ambiente e noi dobbiamo fare il conto con nostro fiato». Cos’è il mare per lei? «Un essere pensante, che ti parla, ti dice quando andare, cosa fare e perché. Ti insegna i tuoi limiti». Lo sogna mai il mare lei? «Spessissimo. Sogno di andare sott’acqua e di non avere bisogno di respirare».
Il mare? Un essere pensante, che ti parla, ti dice quando andare, cosa fare e perché Tiinsegna i tuoi limiti Sogno spesso di andare sott’acqua e di non aver bisogno di respirare