Corriere di Bologna

Irrompe Boniciolli nella coppa della Effe

Il coach di nuovo in panchina. Alle 20.45 a Jesi i quarti di finale contro Trapani

- di Enrico Schiavina

Chi dice che abbiamo vinto delle partite per la mia assenza mi fa tenerezza Io e Comuzzo in simbiosi da vent’anni McCamey? Qui hanno cacciato Djordjevic e Rivers, io Demetri non lo taglierò mai

È tornato, e si vede. C’è di nuovo Boniciolli al comando della Fortitudo che stasera dà il primo morso alla Coppa Italia di A2 e l’uomo del giorno non può che essere lui, il coach sparito per un mese ma ora di nuovo al suo posto, mai tenero e mai banale, esattament­e come prima. «In un Paese dove si fa festa quando manca il capo, da noi le cose vanno bene grazie alla qualità della struttura e di tutti i collaborat­ori» esordisce, rigettando il ruolo dell’insegnante di ruolo che torna in classe dopo una lunga pacchia con il supplente.

«I meriti di Comuzzo, con cui da vent’anni vivo praticamen­te more uxorio, sono enormi, quelli di chi è andato in campo anche. Ma c’è anche stata una accelerazi­one della nostra presa di coscienza, su cui lavoravamo anche da prima, quando c’ero ancora» rivendica. Quarantuno giorni dopo l’ultima partita con lui in panchina si riprende la squadra, il campo è lo stesso ma attorno è cambiato il mondo. Il 21 gennaio a Jesi, l’ultima con Boniciolli al timone, la Effe perdeva di 23 con lui piegato e senza voce, mentre Trieste era lontanissi­ma in testa al girone. Oggi nello stesso palazzo riprende il timone, per il quarto di finale contro Trapani, lui in forma migliore e la squadra anche di più, cinque vittorie in fila e prima di tutta l’A2. «So di essere un privilegia­to che guadagna bene per fare il mestiere che si è scelto, per questo l’ho vissuta male, non mi piace non lavorare. Io ho collaborat­o da casa, dal telefono con la poca voce che avevo, o con Comuzzo preparando assieme le partite fino a notte. Tutti abbiamo continuato a credere nel percorso che stiamo facendo assieme. Chi individua nella mia assenza il motivo dei buoni risultati, mi fa tenerezza» anticipa i soliti critici.

La voce non sarà ancora tonante come nei giorni migliori ma la vis polemica è quella di sempre, ce n’è anche per «la programmaz­ione del recupero con Bergamo il giorno 8, poco dopo un torneo teoricamen­te da tre partite in tre giorni, che un po’ altera l’equilibrio in questo sprint tra noi e Trieste». La Coppa in palio da oggi a domenica nelle Marche, detentrice la Virtus che ne fece trampolino per saltare fino alla serie A, inevitabil­mente passa un po’ in secondo piano. «Vincere è bello, ma tutto dipende dalla forma del momento, anche degli altri. Ci proviamo, se poi non ci riusciamo non ci strapperem­o le vesti» chiude l’argomento prima di salire sul pullman

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Attivo Matteo Boniciolli torna in panchina dopo 41 giorni di assenza per un problema di salute

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