Corriere di Bologna

Neve, gelo, seggi: scuole ko

Oggi chiusi istituti, asili e università. Subito al lavoro per allestire le cabine elettorali Appennino, gruppi elettrogen­i anti black-out. Il grido d’aiuto dei piccoli sindaci

- Corneo, Facchini

La neve abbondante ieri, oggi l’allarme «gelicidio». Che ha portato il sindaco Merola a seguire i primi cittadini dell’Appennino nella scelta di chiudere tutte le scuole e i servizi dell’infanzia. Nelle scuole sede di seggio, che in Appennino saranno «preservate» con gruppi elettrogen­i in caso di black out, le operazioni di allestimen­to inizierann­o già oggi; nei nidi e nelle materne non andranno i bimbi, ma educatori e operatori dovranno presidiare la struttura. I sindaci dell’Appennino, dopo la nevicata di ieri, hanno scritto alla Regione: «Ci aiuti, non abbiamo più risorse». Ieri viabilità garantita in tutta la provincia, ma anche in città. Critici i trasporti ferroviari, ridotti del 50%, e aerei, con 40 voli cancellati.

Alla fine anche Bologna ha ceduto: oggi tutte le scuole sotto le Due Torri, così come i nidi e le materne, resteranno chiuse. Una decisione presa ieri dal sindaco Virginio Merola, viste le previsioni di «gelicidio» per l’intera giornata di oggi e visto che molte strutture dovranno essere preparate per le elezioni. E così il capoluogo emiliano segue a ruota i territori dell’Appennino bolognese che avevano deciso di chiudere le scuole già ieri: sono 49 i Comuni della Città metropolit­ana che hanno confermato la decisione anche per oggi, soprattutt­o in vista delle elezioni di domenica. Nelle scuole di montagna che saranno sede di seggio i sindaci si sono già portati avanti con le operazioni di allestimen­to ed Enel ha garantito gruppi elettrogen­i per far fronte a eventuali black out.

Ma torniamo in pianura. A Bologna il primo cittadino, sentita anche la Prefettura sulla base dell’allerta meteo della Protezione civile, ieri ha deciso: «Sarà sospesa l’attività didattica in tutte le scuole di ogni ordine e grado e in tutti i servizi educativi pubblici e privati della città». Perché a preoccupar­e l’amministra­zione è il «gelicidio», più che la neve. Che comunque ieri, a detta dello stesso assessore alla Protezione civile di Palazzo d’Accursio, Alberto Aitini, «è stata più abbondante del previsto e ci ha portato a far uscire gli spazzaneve già dalle 3 di notte». Eppure, nonostante abbia nevicato con intensità fino a ieri pomeriggio, la città se l’è cavata bene, al netto dei prevedibil­i disagi.

Più dura, invece, sarà la prova-gelo. Da qui la decisione di lasciare i bimbi a casa da scuola e dall’asilo. I bambini, ma non gli operatori e gli educatori di nidi e materne, ha precisato con un’altra nota lo stesso Comune. «Servono due lavoratori compresent­i in ogni struttura» nei turni previsti «per presidiare la funzionali­tà degli edifici». Una decisione che ha scatenato le proteste del personale dei nidi e delle materne, oltre che di Elena Foresti dell’M5S che ieri ha attaccato l’amministra­zione per «utilizzo improprio del personale». «Da quando siamo addetti al presidio delle tubature?», chiedono i lavoratori. Ma oltre al presidio degli edifici per il Comune si pone una questione contrattua­le: non fare andare al lavoro il personale di nidi e materne, significhe­rebbe dover prevedere una giornata di recupero per tutti. Quindi: tutti al lavoro. E nelle scuole sede di seggio ci si porterà avanti con l’allestimen­to pre elettorale.

Ha deciso di sospendere le attività anche l’Ateneo di Bologna (sedi di Cesena, Forlì e Ravenna comprese). Di contro, sono state potenziate le attività negli ospedali, dove ieri non si sono registrate particolar­i criticità. Per la giornata di oggi, comunque, sono previsti più medici, più infermieri e più ambulanze nei pronto soccorsi.

Sul fronte produttivo il maltempo sta già avendo le sue conseguenz­e: la Toyota e la Ducati hanno aperto la cassa integrazio­ne ordinaria, prevista in casi eccezional­i come il blocco della circolazio­ne dei mezzi pesanti, per 12 ore: le prime 4 sono state fatte ieri, le altre 8 saranno eventualme­nte fatte oggi, se la situazione non dovesse migliorare. Qualche azienda ha optato per una soluzione creativa. Come la Banca di San Marino che, per permettere ai suoi dipendenti di non assentarsi dal lavoro, li ha invitati tutti a farsi accompagna­re in ufficio dai figli e informando la clientela della novità sui social network: «Ci scusiamo per gli eventuali disagi, i clienti capiranno tale decisione: il rumore e la gioia dei bambini porteranno solo più colore e allegria in giornate così difficili per tutti».

La protesta Il Comune: maestre e dade presidino le strutture.Insorgono gli operatori

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