Corriere di Bologna

Ius soli, la paladina denuncia gli haters

Insaf Dimassi, studentess­a, insultata sui social: c’è chi cita Traini. «Ora basta»

- Baccaro

«Rassegnati brutta schifosa bertuccia africana»: sono solo alcuni degli insulti contenuti nel commento offensivo e minaccioso postato da un utente che si nasconde dietro un profilo falso sulla bacheca Facebook di Insaf Dimassi, 20enne di origini tunisine studentess­a di Scienze politiche dell’Alma Mater e volto noto della battaglia per lo ius soli. L’hater ha anche inneggiato a Luca Traini e la giovane ha sporto denuncia alla Postale.

Si nasconde dietro il nome «Tiberio Patriota» e schermato dal profilo fake ha insultato e minacciato Insaf Dimassi, 20enne modenese di origini tunisine, studente di Scienze politiche all’Alma Mater e volto di Italiani senza cittadinan­za. È successo tutto lunedì, sotto un post pubblico sul suo profilo Facebook: il 16 febbraio, giorno degli scontri in città per il comizio di Forza Nuova, la studentess­a, che ha preso parte alla manifestaz­ione antifascis­ta, aveva pubblicato una foto in cui criticava la blindatura messa in campo per il comizio di Forza Nuova. Più di una settimana dopo, il suo post attira l’attenzione e la rabbia di un utente che non è tra i suoi amici di Facebook, di cui ancora non si conosce il nome ma al quale la polizia postale, a cui la 20enne ha presentato denuncia, potrebbe risalire.

«Rassegnati brutta schifosa bertuccia africana maomettana, intanto lo ius soli non l’avrete mai ! Ma se un giorno dovesse accadere...non riuscirete mai a trovare un rifugio dove potervi nascondere da noi patrioti italiani!». Con queste parole l’utente ha insultato pubblicame­nte Insaf. Il post proseguiva poi con altre ingiurie legate al colore della pelle e come se non bastasse si chiudeva con un «Onore a Traini», l’attentator­e di Macerata. Insaf, su suggerimen­to anche di persone vicine, ha deciso di denunciare tutto alla polizia e lo ha fatto due giorni fa. «Ci ho riflettuto molto — ha scritto sempre sul social — ho deciso di denunciare il soggetto che mi ha rivolto queste parole di odio e disprezzo. Sinceramen­te leggere quello che mi ha scritto non mi ha fatto né caldo né freddo, non saranno certo le parole di un fascistell­o da strapazzo ad intimorirm­i, ma questi soggetti non possono rimanere impuniti, e per quel che mi riguarda non ci sarà mai spazio per l’odio».

Il sedicente Tiberio Patriota le aveva inviato lo stesso messaggio anche in privato rincarando la dose di insulti, salvo poi cancellare il commento pubblico, che però è gia nelle mani della Postale. «Posso supporre — ha messo a verbale Insaf — che le attenzioni rivolte alla mia persona siano dovute al mio impegno sociale, politico e alle apparizion­i sui media nazionali».

La ventenne, nata in Tunisia e arrivata in Italia quando aveva 9 mesi, è figlia di cittadini italiani che hanno però ottenuto la cittadinan­za pochi mesi dopo che la figlia era diventata maggiorenn­e, senza quindi potergliel­a trasmetter­e. Insaf, che è e si sente italiana a tutti gli effetti, studia all’università e lavora come cameriera nel week end pagando le tasse come ogni altro studente e lavoratore, ma domenica non potrà votare. Anche per questo nel corso degli ultimi mesi è stata in prima linea nella battaglia per lo Ius soli, partecipan­do a trasmissio­ni e dibattiti tv. «Era capitato — racconta la giovane — che sotto qualche video della Rai in cui apparivo ci fossero commenti dispregiat­ivi legati allo Ius soli. Non mi era mai arrivato alcun messaggio di odio diretto a me. Per questo ho deciso di denunciare».

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Con il sindaco Insaf Dimassi davanti al sacrario dei partigiani insieme al sindaco Virginio Merola durante una manifestaz­ione in piazza per lo Ius soli, la giovane, originaria della Tunisia, si mantiene gli studi con un lavoro da cameriera

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