Corriere di Bologna

Il derby si gioca e torna Verdi

Donadoni cerca nel derby il terzo successo di fila

- di Alessandro Mossini

Fin da ieri allo stadio Mazza inservient­i e spalatori hanno lavorato alacrement­e per garantire lo svolgiment­o odierno di Spal-Bologna: la neve è stata rimossa dai teloni e dalla parte scoperta degli spalti, il resto lo farà l’innalzamen­to odierno delle temperatur­e che scioglierà eventuali ghiacci notturni. Alle 15 la parola passerà al campo: il Bologna reduce da due vittorie non scintillan­ti ma preziose contro la Spal che ha ravvivato le sue chance di salvezza dopo il colpaccio sul campo del Crotone.

E proprio quei tre punti fanno drizzare le antenne in casa rossoblù, come sottolinea il tecnico Roberto Donadoni: «Con quel successo hanno ritrovato vigore ed entusiasmo, ma per noi è una partita importante quanto lo è per loro. La Spal cerca molto la verticaliz­zazione e ha cambiato qualcosa rispetto a inizio stagione quando cercava maggiormen­te l’ampiezza con i movimenti dei centrocamp­isti e degli esterni: noi dovremo essere stretti e compatti, mettendo sul campo lo spirito giusto». Quanto al modulo, si va verso la conferma del 3-5-1-1 visto contro il Genoa, con il ritorno dal primo minuto di Verdi che potrebbe far arretrare Dzemaili nel ruolo di mezz’ala: l’altro posto al fianco di Pulgar se lo giocherann­o Nagy, Donsah e Poli, che si è allenato con la squadra solo ieri dopo l’ok dei medici e ha minutaggio limitato. Ma non chiamatelo modulo a specchio: «La scelta del modulo non dipende tanto dallo schieramen­to della Spal ma dalla convinzion­e e dalle risposte positive che hanno dato i giocatori sabato». In difesa potrebbe rientrare De Maio, mentre Verdi «sta bene e non ha problemi». Sarà lui ad innescare Destro in attacco e sul numero 10 rossoblù Donadoni innesca un domino: «La sua parola chiave è intensità. Se ha intensità trova continuità, se è continuo risulta più partecipe all’azione e se partecipa sbaglia meno, diventando così più efficace per i compagni. L’obiettivo per lui è sempre trovare l’intensità che collega tutto questo».

Si parla tanto di singoli e per uno Dzemaili che non è piaciuto nel ruolo di trequartis­ta ci sono carezze per Masina e Nagy, mentre l’invito alla squadra è quello di essere ameno statici e più propositiv­i» in fase d’attacco, specie in area avversaria. Dopo due vittorie, infatti, il Bologna vuole correre ancora: «Due gare fa ho detto che c’erano 42 punti in palio e poteva accadere di tutto — ricorda l’allenatore — ora ne abbiamo fatti 6 e ce ne sono altri 36. Vogliamo conquistar­e tutti quelli possibili, fare punti e scalare la classifica». Lo spera anche il chairman Joey Saputo, che oggi sarà in tribuna al Mazza. Sul futuro Donadoni resta tranquillo: «Non ci diamo scadenze. Io, Bigon, Di Vaio, Fenucci e il presidente, quando è qui, facciamo continuame­nte analisi e ragionamen­ti che il buon senso ci impone in funzione del progresso dei lavori».

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Speranzoso Roberto Donadoni

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