Corriere di Bologna

Il centrista per eccellenza che sfida i pregiudizi dem

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Hanno scritto di tutto su di me ma dove dovevo stare? Con Salvini e il M5S dopo che ho dato la fiducia ai governi di Letta, Renzi e Gentiloni?

A Bologna la campagna elettorale l’ha fatta lui: Pier Ferdinando Casini, il candidato centrista sostenuto dal Pd in quella che per gli avversari è «un’alleanza contro natura» ha monopolizz­ato l’agenda politica. Troppo ghiotto anche per i media nazionali il racconto del «compagno Casini» che va a mangiare alla Casa del Popolo con gli ex compagni che votavano Pci. È stata un po’ anche una messa in scena collettiva a cui Casini, che ieri è andato a farsi intervista­re a Radio Città del

Capo, si è prestato volentieri. Perché il Pd da tempo non è più solo il partito dei compagni e delle Case del Popolo, perché il leader centrista è da cinque anni alleato dei Dem in Parlamento e perché una buona maggioranz­a di chi vede la sua candidatur­a da alleato del Pd come il diavolo in Chiesa non vota più per i Dem da anni.

Però il tema c’è tutto ed è per questo che la sfida tra Casini e Vasco Errani per la sinistra di Liberi e uguali sarà uno dei campi principali delle elezioni nazionali e sarà anche uno dei collegi per i quali saranno disponibil­i subito gli instant poll. Ci saranno sicurament­e dei voti in uscita: elettori del Pd che preferiran­no Errani nel collegio del Senato, bisogna solo capire se questo è un fenomeno che riguarderà le élite o se diventerà un moto di popolo. Solo in questo secondo caso il collegio sarebbe a rischio . «Hanno scritto di tutto su di me — ha detto in una delle sue tante visite ad un circolo del Pd — ma io sono sereno, dove dovevo stare? Con Salvini e i Cinque Stelle dopo che ho dato la fiducia ai governi di Letta, Renzi e Gentiloni?».

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